Le divinità greche EFESTO

Le divinità greche EFESTO

Efesto era adorato in tutte le città della Grecia in cui si trovassero attività artigianali, ma specialmente ad Atene. Nell’Iliade, Omero racconta di come Efesto fosse brutto e di cattivo carattere, ma con una grande forza nei muscoli delle braccia e delle spalle, per cui tutto ciò che faceva, era di un’impareggiabile perfezione.
I suoi simboli sono il martello da fabbro, l’incudine e le tenaglie.
Nella mitologia romana la figura equivalente ad Efesto era Vulcano la cui festività cadeva il 23 agosto.

Efesto e suo fratello Ares erano figli di Era concepiti, a seconda delle varie versioni della leggenda, con o senza la partecipazione di Zeus.
Secondo i miti classici e le versioni più tarde Era lo mise al mondo da sola, gelosa di Zeus, poiché il marito la tradiva, non solo con altre dee, ma anche con Ninfe e donne mortali. La dea pensò di tradire anch’essa il marito, ma non le era possibile, poiché era la dea del matrimonio. Chiese così aiuto a Teti, che le diede un’alga, e con essa lei avrebbe potuto generare un figlio, senza bisogno di una penetrazione. Ella mangiò l’alga donatagli da Teti, e nove mesi dopo generò il figlio Efesto, suscitando così le invidie di Zeus. Ma Era, in termini di storia umana, è una divinità precedente a Zeus.
Efesto era piuttosto brutto ed era zoppo e deforme dalla nascita e riusciva a camminare solo grazie all’aiuto di un bastone.
Le opere d’arte che lo ritraggono lo presentano spesso mentre fatica a reggersi e si appoggia sulla sua incudine, mentre in alcuni dipinti trovati su antichi vasi è rappresentato con i piedi rovesciati all’indietro.
Efesto si prese la sua vendetta su Era costruendo e donandole un magico trono d’oro che, non appena ella vi si sedette, la tenne imprigionata non permettendole più di alzarsi. Gli altri dei pregarono Efesto di tornare sull’Olimpo e liberarla, ma egli si rifiutò più volte di farlo. Allora Dioniso fece in modo di ubriacarlo e lo riportò indietro legato sul dorso di un mulo. Efesto acconsentì a liberare Era, ma solo dopo che gli venne concessa in moglie la dea dell’amore Afrodite.
In ogni caso quello tra Efesto ed Afrodite fu un matrimonio combinato ed Afrodite, alla quale l’idea di essere sposata con il bruttissimo Efesto non piaceva affatto, intraprese una relazione segreta con Ares, il dio della guerra. Alla fine Efesto venne a sapere del tradimento della moglie da Helios, il dio del sole che tutto vede, ed organizzò una trappola per sorprenderli in uno dei loro incontri.
Mentre Afrodite ed Ares stavano insieme a letto, Efesto li bloccò con una catena e per punizione li trascinò così sull’Olimpo per svergognarli davanti agli altri dei. Gli dei però alla vista dei due amanti nudi e legati scoppiarono a ridere e Poseidone convinse Efesto a liberarli garantendogli che in cambio Ares avrebbe pagato la multa che toccava agli adulteri.