LAVANDARE PARAFRASI

LAVANDARE PARAFRASI

-Lavandare dalla raccolta poetica Myricae sezione “Ultima passeggiata”-

DI GIOVANNI PASCOLI


Nel campo mezzo grigio e mezzo nero
resta un aratro senza buoi che pare
dimenticato, tra il vapor leggero.
E cadenzato dalla gora viene
lo sciabordare delle lavandare
con tonfi spessi e lunghe cantilene:
Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora nel tuo paese!
quando partisti, come sono rimasta!
come l’aratro in mezzo alla maggese.

schema metrico : madrigale composto da due terzine e una quartina di versi endecasillabi. Nelle terzine le rime sono incatenate (ABA CBC) e nella quartina alternate (DEDE) con con assonanza (frasca: rimasta).


PARAFRASI DEL TESTO

Nel campo per metà non arato e per metà arato si trova un aratro senza buoi che sembra abbandonato, tra una nebbia leggera.
E con un ritmo sempre uguale dal canale viene
il rumore dell’acqua mossa dalle lavandaie lavando i panni con tonfi frequenti e lunghe cantilene:
Il vento soffia forte e le foglie cadute dai rami sembrano neve, e tu non torni ancora al tuo paese!
come sono rimasta male quando sei partito!
come l’aratro abbandonato nel campo rimasto incolto.

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