LAVANDARE DI GIOVANNI PASCOLI

LAVANDARE DI GIOVANNI PASCOLI

DI GIOVANNI PASCOLI

PARAFRASI COMMENTO ANALISI METRICA E FIGURE RETORICHE


PARAFRASI

Nel campo mezzo aratro e mezzo non, 
vi è un aratro che sembra essere stato 
abbandonato nella leggera nebbia. 

E in modo ritmico sopraggiunge dal canale 
Il rumore prodotto dalla lavandaie 
Che sbattono i panni con suoni sordi e frequenti e cantano: 

spira il vento e le foglie cadono dagli alberi 
e tu sei ancora lontano, non torni! 
Quando sei andato via sono rimasta 
Come un aratro nel mezzo di un terreno lasciato a riposo.


COMMENTO

Con la poesia Lavandaie Pascoli ci presenta un quadro affettuoso e nostalgico della campagna.La prima terzina è dominata dall’immagine dell’aratro abbandonato in un campo lavorato soltanto per metà: è un immagine che evoca un senso di desolazione,in cui la sola presenza di vita è segnata dal movimento leggero della nebbia,Pascoli mira sempre a cogliere questi emblemi, a mettere in luce gli elementi e i rapporti che gli servono per esprimere il suo senso della vita carico di perplessità e smarrimento. La campagna autunnale, il lavoro agricolo, l’umile fatica delle lavandaie e il loro cantare, non rappresentano una serena descrizione, un idillio. Si risolvono invece in una rappresentazione dominata da nascoste corrispondenze tra le cose (l’immagine dell’aratro), in un sottile senso di malinconia, amarezza, reso dalla notazione del paesaggio (leggere nebbie autunnali) e dal canto dell’innamorata lasciata sola.


ANALISI METRICA

Forma metrica: Madrigale con rime, composto di due terzine e una quartina di endecasillabi. Schema: ABA CBC DEDE.
Molti gli elementi del simbolismo pascoliano: le onomatopee, i richiami musicali, i termini tecnici (gora, maggese) e la frammentarietà del discorso.
La rima frasca/rimasta non è una rima perfetta ma solo un’assonanza (identità delle vocali), adottata da Pascoli per richiamare, anche attraverso la metrica, la poesia popolare, per riprodurre le forme del canto popolare e, quindi, per dare un’impressione di monotona semplicità. La poesia si caratterizza infatti per la cadenza lenta e ripetitiva, quasi una cantilena che nasconde anche un valore simbolico, vuole cioè riprodurre il ritmo del faticoso lavoro delle lavandaie. Enjambement vv.2/3 (pare/dimenticato).


LAVANDARE FIGURE RETORICHE

  • E’ una onomatopea –> (Lo sciabordare delle lavandare = riproduce il battere dei panni nell’acqua dalle lavandaie)
  • E’ una metafora –> (nevica la frasca = le foglie cadono come neve dagli alberi) 
  • E’ una similitudine –> (come son rimasta! come l’aratro in mezzo alla maggese = E’ rimasta sola come un aratro abbandonato in un campo a riposo) 
  • Iperbato(e cadenzato…viene). 
  • Similitudine (come l’aratro in mezzo alla maggese) e un 
  • Chiasmo (in “tonfi spessi e lunghe cantilene”), 
  • Sinestesia (in “tonfi spessi”)