L’anima mia vilment’ è sbigotita Analisi

L’anima mia vilment’ è sbigotita Analisi

-Cavalcanti l’anima mia vilment è sbigotita analisi

-Di Guido Cavalcanti


PARAFRASI L’anima mia vilment’ è sbigotita

La mia anima è disperatamente (vilment’: fino all’avvilimento) sgomenta
a causa dell’assalto subito dal cuore: (conflitto che si svolge nel cuore, [considerato la sede dell’anima.])
che se sentisse (l’anima) soltanto un poco Amore più vicino al cuore di quanto non sia solito, morirebbe.
Sta (l’anima) come chi non ha più forza vitale,
poiché per paura è fuggita dal cuore;
e chi vedesse come ella è fuggita
direbbe certamente: “Costui non ha vita”.
attraverso gli occhi venne inizialmente la battaglia
che immediatamente distrusse ogni forza,
così che la mente dal colpo venne annientata.
Chiunque, anche l’uomo più allegro,
se vedesse gli spiriti [cioè le funzioni vitali] fuggire via,
piangerebbe del suo grande dolore.


Riassunto

Il sonetto è la rappresentazione drammatica della battaglia che si svolge nel cuore. L’anima, sottoposta all’assalto del cuore, sconfitta e distrutta dall’amore,  è costretta ad abbandonare il cuore e da questo fugge spaventata e avvilita. lasciando così al suo posto la morte.

L’assalto, portato da Amore attraverso gli occhi, ha distrutto la mente e cambiato il carattere dell’amante.

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Analisi l’anima mia vilment è sbigotita

2.1. livello contenutistico

Tema di fondo: nelle quartine, il tema tradizionale dell’assalto e della guerra d’amore. Le terzine ripercorrono la storia (sono infatti, narrative), dello sbigottimento di amante, colpito prima attraverso la vista della donna amata e poi distrutto dagli effetti di amore.

Parti: (tutte narrative)

L’anima mia vilment’è sbigotita [a                      perdita dell’equilibrio interiore dell’amante (……parole chiave)
de la battaglia ch’e[l]l’ave dal core: [b]                 l’immagine della battaglia
che·ss’ella sente pur un poco Amore
più presso a lui che non sòle, ella more.

Sta come quella che non à valore,
ch’è per temenza da lo cor partita;
e chi vedesse com’ell’è fuggita                              fuga dell’amina che rende l’amante privo di vita
diria per certo: «Questi non ha vita».

Per li occhi venne la battaglia impria, [c]               gli occhi sono il mezzo dell’innamoramento
che ruppe ogni valore immantenente,
sí che del colpo fu strutta la mente.

Qualunqu’è quei che più allegrezza sente,
se vedesse li spirti fuggir via,
di sua  grande pietate piangeria. [d]       

l’amore produce un sostanziale inevitabile cambiamento nel carattere di chi prova il sentimento.

Nuclei tematici (concetti più significativi di ciascuna parte):

a: perdita dell’equilibrio interiore dell’amante.
b: L’immagine della battaglia

c: gli occhi sono il mezzo dell’innamoramento

d: L’amore produce un sostanziale inevitabile cambiamento nel carattere di chi prova il sentimento.


(Riassunto l’anima mia vilment è sbigotita)

L’anima, sottoposta all’assalto del cuore, fugge spaventata e avvilita. [1-8]

L’assalto, portato da Amore attraverso gli occhi, ha distrutto la mente e cambiato il carattere dell’amante. [9-14]

2.2. struttura e tecniche di composizione del testo:

livello fonico:

Lo schema metrico e analisi delle rime:  le quartine (ABBB, BAAA) terzine (CDD, DCC), uno schema eccezionale soprattutto per quanto riguarda le quartine. Lo schema delle rime sfugge alle simmetrie consuete determinando un andamento ritmico più «disordinato». Nella prima strofa è presente la rima tra il II, III e IV verso, nella seconda tra il II, III verso e il IV, tra collegata da rima l’ultimo verso della prima quartina e primo verso della seconda; nella terza strofa tra il II e il III, in rima con il primo verso dell’ultima terzina, quest’ultima in rima tra gli ultimi due versi della poesia collegata alla rima nel primo verso della prima terzina.

Figure di suono:    Allitterazione suoni M e T e S ultimo verso P suona

Paronomasia: pietate-piangeria

L’anima mia vilment’è sbigotita                      
de la battaglia ch’e[l]l’ave dal core:
che·ss’ella sente pur un poco Amore
più presso a lui che non sòle, ella more.

Sta come quella che non à valore,
ch’è per temenza da lo cor partita;
e chi vedesse com’ell’è fuggita
diria per certo: «Questi non ha vita».

Per li occhi venne la battaglia impria,
che ruppe ogni valore immantenente,
sí che del colpo fu strutta la mente.

Qualunqu’è quei che più allegrezza sente,
se vedesse li spirti fuggir via,
di sua grande pietate piangeria.


Rapporto di significato tra le parole in rima e figure di suono:

Rilevante in tal senso anche la relazione fra le espressioni in rima core | Amore | more (vv. 2-4). Il tema tradizionale dell’assalto e della guerra d’amore ha la sua massima espressione nella contrapposizione fra amore e morte rimarcata oltre che a livello tematico anche dalla rima baciata «Amore»/«more» (vv. 3-4), in realtà resa ancora più forte dalla ripetizione dell’intera parola «amore», ottenuta facendo precedere «more» da «ella», per cui il richiamo fonico tra i due versi va al di là della rima e gioca sulla contrapposizione tra suono uguale e significato opposto: «Amore»/«ella more». Trova espressione, nella asimmetria insolita delle rime, lo sconvolgimento dell’anima: si consideri la forte rilevanza della rima A che dal verso iniziale passa agli ultimi tre versi delle quartine allineando «sbigotita», «partita», «fuggita», «non ha vita», cioè le parole che esprimono la condizione drammatica dell’anima, che si concludono con l’idea della morte.


livello metrico-ritmico:

tipologia, verso e accento ritmico: Il sonetto è una tipologia di componimento molto diffusa è formato da un totale di 14 versi di endecasillabi e suddiviso in quattro strofe (due quartine e

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