La Via Francigena

La Via Francigena

Nei primi secoli del cristianesimo la destinazione dei pellegrinaggi è la Terra Santa: quando Gerusalemme cade sotto l’Islam, meta fondamentale diventa Roma. Nascono così le VIE ROMEE, tra cui la via Francigena che attraversa l’intera Europa per giungere alla nuova città santa. Il nome le viene attribuito durante la dominazione carolingia, ma il tracciato si deve ai longobardi, che utilizzarono vie romane per collegare il regno di Pavia con la Tuscia attraverso percorsi alternativi a quelli controllati dai bizantini. Il pellegrinaggio verso Roma acquista nuovo slancio con il Giubileo del 1300, che proclama l’indulgenza per quanti si rechino in penitenza nelle basiliche romane. Frotte di pellegrini si mettono in cammino lungo la via Francigena, divenuta ai tempi di Bonifacio VIII la principale arteria di traffico terrestre della penisola. Il percorso era già stato descritto nel 994 dall’arcivescovo di Canterbury.

Con le crociate, la Francigena diviene il tragitto dei Cavalieri di Cristo e dei pellegrini diretti in Terra Santa; in senso inverso, rappresenta parte del percorso che i fedeli italiani compiono per raggiungere Santiago de Compostela.

Lungo l’itinerario furono eretti ospitali per i pellegrini: foreste, ospizi, monasteri, pievi e spesso proprio la presenza di un centro religioso o di un luogo d’accoglienza nelle vicinanze crearono un ventaglio di varianti e articolazioni.

Dall’XI secolo in poi la via Francigena venne chiamata anche via Romea con riferimento alla destinazione, Roma, dei pellegrini. Il percorso partiva dal Brennero attraverso il Veneto e la Romagna, raggiungeva Forlì e Cesena, per poi attraversare gli Appennini e giungere in Toscana. Da qui si proseguiva nel Casentino, per Arezzo o Firenze, oppure verso Urbino, Gubbio e quindi Roma.

La strada costiera consentiva inoltre ai pellegrini di raggiungere gli imbarchi della Puglia per la Terra Santa. L’itinerario principale, testimoniato da antiche cronache di viaggio, è quello che ricalca la romana Popilia, toccando Venezia, Ravenna, Classe, Cervia, Cattolica ed incrociando in più punti la via Emilia e Flaminia. Lungo il cammino, i pellegrini trovavano importanti centri di preghiera come la basilica di San Marco a Venezia, o l’abbazia di Pomposa e Sant’Apollinare in Classe a Ravenna.

Il pellegrino che percorre questa via è detto romeo, termine che indica chi si reca in viaggio penitenziale verso Roma.

La Francigena fu un fattore di sviluppo economico, poiché il decollo dell’economia di tanti centri toccati dalla via fu dovuto all’importanza crescente di questa. Grazie alla Francigena, poterono realizzarsi interrelazioni che portano alla sostanziale unità della cultura europea tra il XI e il XII secolo. Con gli uomini e le merci, la via veicolò sempre le idee, contribuendo a far circolare i modelli elaborati dai centri di cultura della comunità Cristiana medievale.

Oltre la via Francigena, ricordiamo la Via Sacra dei Longobardi che conduceva in Puglia. A queste si aggiungono la vie di mare (con vari pericoli ed incognite). La via Francigena viene considerata la strada più antica d’Europa: essa attraversava molte città e campagne dell’Italia centro settentrionale toccando territori che appartengono a sei diverse regioni. Proveniva dalla Francia, varcava le Alpi e gli Appennini in corrispondenza del Passo della Cisa, anticamente detto di monte, da cui prese il nome. La via di monte Bardone, successivamente divenne via Francigena, quando i Franchi cominciarono a percorrerla; solo più tardi raccordandosi con la Romea fu chiamata anch’essa Romea, perché conduceva a Roma. era una strada variabile nei percorsi a seconda delle stagioni, però presentava alcuni punti che costituivano passaggi obbligati per chiunque; Lucca, infatti, era una meta obbligata per la presenza del Volto Santo. Anche Siena era importantissima come Piacenza e Fidenza.

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