La signorina Felicita di guido gozzano

La signorina Felicita di guido gozzano

-PARAFRASI-


Parafrasi
Scende la sera nel giardino antico della sua casa.Nel cuore dell’autore scende il ricordo di quando si vedevano,egli la rivede ancora e rivede la città di Ivrea,la Dora e nel paese di cui egli non parla.Questo era il giorno del suo onomastico,l’autore si chiede cosa ella starà facendo,tastare il caffè,quando si sente l’odore intorno.Oppure stava cucendo dei lini o cantando pensando a lui,oppure all’avvocato che non tornava a casa.E secondo l’autore l’avvocato era lì che pensava a lei.La signorina Felicita non aveva una bellezza così eccessiva,anzi,priva di fascino e vestita in modo semplice,campagnola.Però il suo viso aveva un’espressione di bene e aveva dei capelli vuondi,raccolti in piccole treccine molto belle che,secondo l’autore,la fanno sembrare una donna fiamminga.Egli vedeva la sua bocca rossa,così sicura e decisa,un’espressione aperta nel ridere e nel bere,con le sopracciglie molto bionde,molto chiare e con degli occhi azzurri limpide come le stoviglie.La signorina Felicita lo ha amato,e negli occhi di lei c’era un’allettamento femminile.Lei parlava cercando di nasconderlo ma non riuscndoci ella si voleva far piacere.E la signorina Felicita per l’autore era più importante di ogni conquista cittadina e ad ogni egli faceva piacere quel suo essere guardata.Ogni giorno il poeta risaliva sul sentiero che portava da lei.Il farmacista non pensò ad una bella amicizia quando lei gli presentò il poeta.Allora il tavolo era già imbandito e la signorina F. tratteneva il poeta a cena.Questa era una cena molto semplice con le solite cose come il gatto,la farfalla notturna,con la signora Maddalena(signora delle pulizie),con i soliti commenti sui cibi e con la successiva siesta che precedeva la partita.Per la partita serale c’era tutto il colleggio politico sociale.ma visto che il poeta non sapeva giocare non veniva gradito da queste persone.All’autore faceva più piacere starsene in cucina tra le stoviglie e i colori vivi e con il silenzio tra egli e la signorina Felicita e tra gli odori di basilico e di aglio che lo consolavano.Maddalena con i suoli lamenti per l’età avanzata disponeva bene gli arredi e puliva tutta la casa,intanto il poeta si smarriva nei sogni di varia natura,più strani e intanto accordava le sillabe dei suoi versi con il rumore delle stoviglie che Maddalena lavava e riassettava.Sotto la grande cappa del camino,quando in lui riviveva l’anima di un cuoco,egli godeva sul rumore che emanava il fuoco che sembrava la canzone di un grillo parlante,come quello di Pinocchio,che gli diceva parole piano piano e lì vedeva il suo destino,e cioè la sua triste fine,ma quando riapriva gli occhi vedeva la signorina Felicita che gli ridava speranza….