LA SALUBRITA DELL’ARIA PARAFRASI ANALISI

LA SALUBRITA DELL’ARIA PARAFRASI ANALISI

LA SALUBRITA DELL’ARIA PARAFRASI ANALISI


PARAFRASI:

O terra felice della piacevole Brianza,ecco finalmente che mi accogli nel tuo seno;mi avvolgi con l’aria del luogo natale e riempi il mio petto desideroso di assaporare l’aria pura.
Finalmente quest’aria tonificante che rianima i sensi infiacchiti e ristabilisce le forze,scende negli ampi polmoni che si dilatano per accoglierla. Infatti il fastidioso vento di scirocco non porta in questo luogo la sua aria umida e un’alta catena di monti,che il gelido vento di tramontana non riesce a superare,protegge la bella regione. Qui non stendono che dal fondale putrido facciano giungere alle persone indifese esalazioni infettate di malaria:e il sole del pomeriggio asciuga i pendii dei colli umidi di rugiada. Possa morire colui che per primo espose la mia città alle pericolose acque stagnanti e al fango maleodorante;e per desiderio di guadagno disprezzò la salute pubblica. Certamente il responsabile di questa nefandezza ora è intrappolato nella orribile fanghiglia dello Stige,dal quale,quando alza la faccia,maledice il fango e le acque che in vita decise di concentrare intorno a Milano. Guarda,o cittadino,i coltivatori malati,segnati in viso da un mortale colorito grigiastro in mezzo ai campi del riso,il quale nasce a danno di chi lo coltiva;e trema tu se tolleri che il riso sia coltivato vicino a te. Io passerò i giorni serenamente nel bel clima incontaminato dei miei accoglienti colli tra la gente beata che,sebbene carica di fatiche,è sana e robusta. Qui con la mente libera,lavato in acque limpide,sotto una fresca ombra,loderò nei miei versi i contadini vivaci e agili sparsi per i campi coltivati e loderò nei miei versi i corpi (dei contadini)mai stanchi dietro il grano in crescita;e i fianchi energici delle contadine spavalde;e i bei volti allegri tra il bruno dei capelli e il rosso delle guance,dicendo:”oh!genti fortunate che respirate in un clima mite quest’aria mossa e purificata sempre da venti veloci e da ruscelli limpidi. La natura è stata molto generosa nel dispensare un bel cielo e un’ aria pura anche alla città superba;ma chi (tra i cittadini)conserva ora i bei doni naturali tra il lusso e l’avidità di guadagno e la colpevole inettitudine di fronte al degrado ambientale? Ahi! Non bastò che Milano avesse intorno le risaie in aggiunta a inquinarne l’aria portò i nocivi canali a far marcire i prati,fino alle vicinanze delle sue stesse mura. E la salute pubblica fu sacrificata per il foraggio di lussuose pariglie di cavalli,che poi con crudele superbia calpestino nelle ampie strade i pedoni plebei,i quali cadono sotto le ruote delle carrozze. Il profumo del timo,dello zafferano e della menta selvatica impregna per voi da ogni parte l’ aria con le su varie particelle,le quali stimolano le narici don dolci e gradevoli sensazioni. Invece alla base dei grandi palazzi il letame ammassato fermenta e infesta con le esalazioni nocive l’aria immobile che rimane perennemente ferma tra le alte case che non consentono il ricambio dei venti. Qui i popolani rovesciano dai vasi da notte,senza rispetto per i passanti,liquidi maleodoranti e nocivi,il qui lezzo si diffonde e viene inalato respirando. Carcasse di animali morti,abbandonati per le vie affollate,riempiono i giorni di putride esalazioni:spettacolo ripugnante sui percorsi dei cittadini! E accade che, appena cala la sera,i carri dell’immondizia,con i coperchi aperti,percorrono ogni parte della città che, sveglia,respira l’aria infetta. Le leggi vietano,per la verità,tali usi e Temi guarda severamente chi non le rispetta:ma l’indifferenza dei singoli fa sì che questi si occupino solo dei propri interessi. Stolto cittadino! E non vuoi renderti conto che il danno collettivo è anche il tuo? Ahi,ma dove corro allontanandomi dalle belle colline e dal lago Pusiano e dalle contadinelle alle quali un ‘aria così stimolante e pura fa ondeggiare il petto? La mia appassionata ispirazione poetica percorre una strada trascurata,cercando sempre l’utilità sociale,ed è felice solo quando può unire all’utile il merito di una poesia piacevole.


Analisi.
In quest’ ode del 1759,appartenente quindi alla cosiddetta prima fase di odi,che quindi si interessa di problemi civili,emerge che ai tempi di Parini le risaie davano alti profitti ai proprietari terrieri,ma le piantine di riso dovevano rimanere immerse in acque stagnanti; inoltre i prati venivano costantemente allagati,e si venivano a formare le marcite,atte all’ aumento di foraggio destinato all’allevamento.  I ristagni e il fango diffondevano esalazioni malsane oltre ad insetti fastidiosi come le zanzare. A Milano l’avvelenamento atmosferico e il fetore nauseabondo erano accentuati dalla raccolta dei rifiuti organici,che venivano trasportati da carri in coperchi spalancati,che lasciavano così fuoriuscire tutto l’olezzo. Tutte queste note negative che screditano il vivere nei quartieri milanesi,si contrappongono all’immagine bucolica prediletta da Parini. Egli infatti immagina di ritornare dalla città sui colli nativi e contrapporre la salubrità della Brianza alle cattive condizioni igienico-sanitarie del capoluogo lombardo,dove la salute pubblica era messa a rischio dagli acquitrini.
Sensismo e fisiocrazia
La descrizione idealizzata e di gusto arcadico della campagna brianzola(ombra degli alberi,limpidi ruscelli)si accompagna alla concretezza geografica dei luoghi,del clima e del duro lavoro. Nella descrizione dei robusti agricoltori,sparsi nei campi dove si respira a pieni polmoni e della fisicità sensuale delle contadine brianzole, emerge la poetica sensista di Parini. Il sensismo è una teoria filosofica settecentesca che pone va la sensazione come unico fondamento della capacità dell’uomo di conoscere e di ragionare sui dati dell’esperienza. Il realismo illuministico di Parini rivolge poi la propria attenzione ai braccianti padani,infettati dalla malaria e dipinti in viso,di mortali pallori,per condannare aspramente l’avidità dei proprietari terrieri,degli allevatori e dei commercianti che provocavano l’inquinamento di Milano senza badare al benessere collettivo. Il riformismo conservatore di Parini accorda le sue preferenze alla teoria economica dei fisiocratici,fondata sull’agricoltura, rispettosa delle esigenze della comunità,più che sui commerci e sull’industria della imprenditorialità borghese,come invece auspicavano gli illuministi milanesi del ”Caffè”.Il problema di pubblica utilità è affrontato con uno stile classicista,che rafforza il messaggio morale e civile. I termini aulici e raffinati,i latinismi,le figure retoriche,i richiami mitologici,trasfigurano la cruda realtà del degrado ambientale e nobilitano poeticamente una materia bassa.


Elenco figure retoriche.
“ Eupil mio”v. 2,latinismo
Egri,v. 10,latinismo da aeger=malato
Versi 15,16. Anastrofe .prima il verbo guarda,poi il complemento oggetto “il bel paese” e poi il soggetto alta ..schiena accompagnata dall’iperbato poiché l’aggettivo alta si riferisce a schiena.
Borea con rigid’ale,v.18 è un ipallage
Campi ignudi,v 21. Sineddoche
Pera,v 25.imprecazione letteraria
Stige,v 32.Citazione dantesca
Onusta,v 47.Latinismo da onus
Pane,v 56.Metonimia per grano,destinato a diventare pane
Non bastò,v 73.Metonimia
Putridi stagni,v 74.Metafora
Lari plebei,v 97.Citazione delle divinità latine dei Lari. L’ espressione è doppia metonimia,prima per abitazioni popolari,poi per abitanti
Spregiate create,v 98. Sineddoche
Die,v 106. Latinismo da dies
Orme,v 108. Sineddoche
Lustran, v 112. Latinismo
Temi, v 116. Citazione della dea greca della giustizia. In questo caso è personificazione
Corro e vago,v 121. Endiadi che collega la coppia di verbi
Calda fantasia,v 129. Sinestesia


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