LA SALUBRITA DELL’ARIA ANALISI

LA SALUBRITA DELL’ARIA ANALISI

GIUSEPPE PARINI


Analisi.
In quest’ ode del 1759,appartenente quindi alla cosiddetta prima fase di odi,che quindi si interessa di problemi civili,emerge che ai tempi di Parini le risaie davano alti profitti ai proprietari terrieri,ma le piantine di riso dovevano rimanere immerse in acque stagnanti; inoltre i prati venivano costantemente allagati,e si venivano a formare le marcite,atte all’ aumento di foraggio destinato all’allevamento.  I ristagni e il fango diffondevano esalazioni malsane oltre ad insetti fastidiosi come le zanzare. A Milano l’avvelenamento atmosferico e il fetore nauseabondo erano accentuati dalla raccolta dei rifiuti organici,che venivano trasportati da carri in coperchi spalancati,che lasciavano così fuoriuscire tutto l’olezzo. Tutte queste note negative che screditano il vivere nei quartieri milanesi,si contrappongono all’immagine bucolica prediletta da Parini. Egli infatti immagina di ritornare dalla città sui colli nativi e contrapporre la salubrità della Brianza alle cattive condizioni igienico-sanitarie del capoluogo lombardo,dove la salute pubblica era messa a rischio dagli acquitrini.
Sensismo e fisiocrazia
La descrizione idealizzata e di gusto arcadico della campagna brianzola(ombra degli alberi,limpidi ruscelli)si accompagna alla concretezza geografica dei luoghi,del clima e del duro lavoro. Nella descrizione dei robusti agricoltori,sparsi nei campi dove si respira a pieni polmoni e della fisicità sensuale delle contadine brianzole, emerge la poetica sensista di Parini. Il sensismo è una teoria filosofica settecentesca che pone va la sensazione come unico fondamento della capacità dell’uomo di conoscere e di ragionare sui dati dell’esperienza. Il realismo illuministico di Parini rivolge poi la propria attenzione ai braccianti padani,infettati dalla malaria e dipinti in viso,di mortali pallori,per condannare aspramente l’avidità dei proprietari terrieri,degli allevatori e dei commercianti che provocavano l’inquinamento di Milano senza badare al benessere collettivo. Il riformismo conservatore di Parini accorda le sue preferenze alla teoria economica dei fisiocratici,fondata sull’agricoltura, rispettosa delle esigenze della comunità,più che sui commerci e sull’industria della imprenditorialità borghese,come invece auspicavano gli illuministi milanesi del ”Caffè”.

Il problema di pubblica utilità è affrontato con uno stile classicista,che rafforza il messaggio morale e civile. I termini aulici e raffinati,i latinismi,le figure retoriche,i richiami mitologici,trasfigurano la cruda realtà del degrado ambientale e nobilitano poeticamente una materia bassa.