LA RIVOLUZIONE STILISTICA E TEMATICA DI VERGA

LA RIVOLUZIONE STILISTICA E TEMATICA DI VERGA


I due piu’ grandi narratori dell’800 sono Manzoni e Verga, l’uno vissuto nell’eta’ romantica e fondatore del romanzo in Italia, l’altro appartenente agli anni della delusione successiva all’unita’ d’Italia e fautore dello sviluppo del ROMANZO MODERNO. Con Verga si attuano due importanti rivoluzioni:

  1. STILISTICA: il Verga dei grandi romanzi veristi (I Malavoglia, Mastro Don Gesualdo) rinuncia al narratore onnisciente adottato da Manzoni, che guida dall’alto la narrazione e conosce passato, presente e futuro dei suoi personaggi; ora il punto di vista narrativo, rigorosamente dal basso, coincide con quello dei personaggi. L’IMPERSONALITA’ verghiana comporta una radicale rinuncia: l’autore non manifesta piu’ direttamente i propri sentimenti e le proprie ideologie, assume invece l’ottica narrativa, l’orizzonte culturale, il linguaggio dei suoi stessi personaggi.
  2. TEMATICA: il popolo diventa protagonista; il mondo dei particolari umili e concreti, il mondo della vita materiale e contadina entra di prepotenza nella letteratura italiana.

Le scelte narrative di Verga verista nascono da una crisi storica. Infatti il protagonismo culturale e ideologico non trova piu’ spazio all’interno di un’Italia dominata dall’interesse economico, dal potere delle banche, dalle imprese industriali: lo scrittore si deve ora limitare a una DOCUMENTAZIONE SCIENTIFICA all’interno della quale la rinuncia deve rimanere implicita (di qui l’adesione al verismo e all’impersonalita’; quest’ultima va intesa non solo come scelta stilistica ma anche come risultato di tale crisi e rinuncia). In un primo tempo Verga reagisce alla crisi cercando valori alternativi nella societa’ arcaico-rurale della Sicilia, ma il tentativo fallisce e prevale il PESSIMISMO MATERIALISTICO che constata ovunque il trionfo dell’interesse e della roba. Se nei Malavoglia un simbolismo romantico convive con il pessimismo materialistico dell’autore, in Mastro Don Gesualdo siamo in presenza di un’ottica CRITICO-NEGATIVA, di un REALISMO DURO E CORROSIVO. D’altronde Verga valorizza del Positivismo gli elementi materialistici e deterministici e ne rifiuta gli aspetti fiduciosi e ottimistici.