LA RELIGIONE GRECA

LA RELIGIONE GRECA

LA RELIGIONE GRECA


ebbene politicamente frazionati, tutti i Greci della penisola, delle isole e delle colonie avevano coscienza di appartenere ad un’unica stirpe e possedevano quindi una unità spirituale: le divinità erano anche dette panelleniche cioè di tutti gli Elleni. Queste divinità erano state concepite in forme umane. Esse erano riunite in numero di dodici, in una famiglia avente suo padre e capo supremo in Zeus.

Esse abitavano sul monte Olimpo, il più alto della Grecia ed erano: Era, sposa di Zeus, Posidone, Demetra, Apollo, Artemide, Ares, Afrodite, Ermete, Atena, Efesto ed Estia. Tra queste divinità ce n’era un’oscura e potentissima, che non ebbe mai volto umano: il Fato o necessità, rappresentante una Volontà superiore agli dei stessi che determina ogni avvenimento. Questi dei avevano le passioni, le virtù, i bisogni e i difetti degli uomini, differendone soltanto nella potenza soprannaturale e nella immortalità; il loro cibo era il nettare e la bevanda l’ambrosia.

I Greci non ebbero una teologia: furono i poeti ad inventare e a diffondere i miti, le storie degli dei; e fu perciò contro i poeti che si esercitò la critica dei poeti naturalisti e razionalisti greci.

Altre figure divine erano quelle di Ade e di Persefone, sovrani dell’oltretomba. Boschi, selve, fiumi erano abitati da divinità minori (satiri, ninfe ecc.). I luoghi in cui erano venerati questi dei si chiamavano templi. Esso era in primo luogo l’abitazione della divinità, rappresentata dalla sua statua di culto conservata all’interno. I fedeli non potevano entrare nel tempio e celebravano i sacrifici all’esterno su altari appositamente costruiti davanti all’ingresso.

Un altro importante luogo di culto era l’oracolo in altre parole un tempio in cui si affermava che se il dio era interrogato questi rispondesse per bocca del proprio sacerdote. Per quanto riguarda questi ultimi, non esisteva una gerarchia sacerdotale e al sacerdozio (elettivo o ereditario) erano ammesse anche le donne.

Grande sviluppo ebbero, soprattutto in epoca ellenistico-romana, le religioni di mistero. I misteri di Eleusi erano dedicati a Demetra e Persefone.

Altro movimento mistico assai importante fu l’orfismo, che tendeva ad una particolare santità nel nome e nel culto iniziatico di Dioniso, dio d’immortalità e di salvezza.

Distinti dagli dei erano gli eroi ch’erano emersi dall’antico culto degli antenati, anteriore allo stesso politeismo. Alcuni eroi (come Eracle) erano accolti nel concesso divino mediante l’apoteosi.

I riti funebri testimoniano nei Greci la credenza in una vita oltremondana; ai morti si metteva in bocca una moneta (obolo) per pagare a Caronte il passaggio sull’Acheronte, il fiume che cingeva l’Averno, e in mano una focaccia da gettare al cane Cerbero, che ne era il custode. Nel regno dei morti si distinguevano l’Eliso e il Tartaro. Il primo era luogo di beatitudine per i giusti, mentre il secondo era luogo di tormenti per chi si era macchiato di delitti.

Come conclusione bisogna affermare che la religione greca era frutto di fervida fantasia, nondimeno essa era più evoluta delle religioni orientali (ad eccezione di quella ebraica) perché ispirava all’uomo non cieco terrore dinanzi alla divinità, bensì reverenza ed affetto.

/ 5
Grazie per aver votato!