LA PROPAGANDA FASCITA

LA PROPAGANDA FASCITA


Una dimostrazione del fatto che i mass media sono sempre stati utilizzati la può dare la propaganda fascista di Benito Mussolini nato a Predappio nel 1883 . Mussolini iniziò la sua esperienza politica nel partito socialista ma scoppiata la guerra scelse il campo dell’ interventismo.Fondatore del Fascismo, salì al potere con la forza dopo la marcia su Roma nel 1922 e successivamente diventò presidente del Consiglio, carica che mantenne fino al 1943.Mussolini ottenne un grande consenso popolare grazie al controllo politico di tutti i mezzi di comunicazione, con lo scopo di orientare l’opinione pubblica, comunicando l’esaltazione della missione nazionale. I messaggi furono rivolti a tutte le categorie della società italiana e vennero diffusi incessantemente attraverso la radio, la stampa e il cinema. Si cercò di dare una giustificazione alle iniziative di guerra e di conquista dell’impero presentando sempre le scelte politiche prese come le uniche possibili e giuste. Anche i Patti Lateranensi, firmati con la Chiesa Cattolica nel 1929 hanno senza dubbio rinforzato la fiducia nel Fascismo della popolazione italiana, di chiaro orientamento cattolico.
La radio più di ogni altro mezzo assunse un ruolo di primo piano. I programmi trasmessi , in cui erano presenti svago ed informazioni allo stesso tempo per aumentare il numero degli ascoltatori, erano costituiti per lo più da discorsi del Duce , marce ufficiali o conversazioni sul razzismo. La radio diventava, così, la voce ufficiale dello stato. Nel 1928 nacque l’Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (EIAR) e la radio grazie a questo acquistò molta importanza tra i mass-media utilizzati dal fascismo e tra la popolazione. In particolare tra gli anni 1935-36, quando l’Italia intraprese la guerra d’Etiopia, la radio si dimostrò particolarmente importante per mobilitare le masse e per festeggiare l’esito vittorioso dell’impresa.Nel 1938, quando in Italia entrarono in vigore le leggi razziali molte trasmissioni, come anche molti giornali, iniziarono ad esaltare la supremazia della razza italiana su quella nera o ebraica.
Il controllo della stampa invece fu possibile grazie all’ acquisto da parte del partito fascista tra il 1911 e il 1925 delle maggiori testate giornalistiche e grazie all’ introduzione degli albi. Nel 1937 venne istituito il “Ministero della Cultura Popolare” che aveva l’incarico di controllare ogni pubblicazione, sequestrando tutti i documenti ritenuti pericolosi o contrari al regime e diffondendo i cosiddetti “ordini di stampa” con i quali s’impartivano precise disposizioni riguardanti il contenuto degli articoli, l’importanza dei titoli e la loro grandezza.
Di particolare importanza storica è l’ istituto L.u.c.e, fondato nel 1924 da Mussolini e controllato esclusivamente del regime fascista. Questo avvento conduce anche alla nascita dei cinegiornali, simili agli odierni telegiornali dove era molto presente la propaganda e il programma politico fascista. La propaganda politica è tuttora uno dei punti principali su cui si basa il potere politico; pur avendo perso i caratteri estremi tipici della dittatura,il controllo dei mass-media da parte delle forze politiche rimane ed ha un’importanza fondamentale nella ricerca del consenso popolare.