LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN SINTESI

LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN SINTESI


Tra il 1780 e il 1820, l’invenzione della macchina a vapore, aumentando enormemente la capacità produttiva, segna la nascita della rivoluzione industriale, che in pochi decenni trasformò l’Inghilterra da società tradizionale, agricola e artigianale, in una moderna società industriale.

Questa macchina produceva movimento ( energia meccanica ), attraverso la produzione di vapore in pressione ( energia termica).

La rivoluzione industriale ha tuttavia i suoi presupposti nella rivoluzione agricola. All’incirca tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento ci fu la privatizzazione delle proprietà agrarie; cioè i terreni comuni ( che tutti potevano utilizzare) vennero privatizzati ( divennero di un proprietario). La conseguenza di questo fu che molti contadini dovettero lasciare i campi per trovare lavoro in città. Un’altra trasformazione agraria fu il passaggio dalla rotazione triennale ( campo diviso in tre parti e una delle quali lasciata a riposo ) al sistema a 4 campi o Norfolk (1720) cioè i campi vennero  suddivisi in 4 parti, in una delle quali venivano coltivate delle erbe che rigeneravano il terreno e che erano utili anche al pascolo. Tutti i lavori venivano eseguiti molto più rapidamente grazie alla meccanizzazione ( sviluppo di macchine ). Una conseguenza negativa di questo fu l’aumento della disoccupazione, con l’abbandono delle campagne da parte dei lavoratori.

Fu questo cambiamento a consentìre la rivoluzione industriale, caratterizzata da:  

  • molta manodopera
  • molti prodotti alimentari per la aumento della popolazione
  • disponibilità di capitale, grazie all’arricchimento dei proprietari terrieri.

Lo sviluppo dell’industria inglese è legato principalmente alla meccanizzazione del settore tessile e all’incremento della produzione del ferro e della ghisa.

Un notevole miglioramento si ebbe anche nei sistemi di trasporti:

-aumento delle vie di comunicazione ( canali navigabili )

-nascita della locomotiva, della ferrovia e del battello a vapore.

Un’altra trasformazione che avvenne fu quella del sistema di fabbrica,  lavoratori e luogo di lavoro:

  • molti lavoratori che lavoravano per un’unica persona, “padrone” ;
  • unico luogo di lavoro, che significa una produzione maggiore e un controllo migliore degli operai;
  • orario di lavoro fisso ( più di 10-12 ore al giorno) ;
  • nascita delle seguenti due figure : operai ( forza-lavoro) e capitalisti ( proprietari).

Le fabbriche erano posizionate principalmente in città.

Gli operai erano in difficili condizioni di vita e di lavoro:

-salari (stipendi) molto bassi;

-nessuna tutela in caso di malattia o infortunio;

– vivevano negli slums ( quartieri squallidi ).

E di conseguenza si svilupparono problemi di alcolismo e criminalità.

La meccanizzazione comportò l’aumento della disoccupazione. La reazione degli operai fu il Luddismo (1779) : gli operai distrussero alcune macchinari. Il luddismo terminò nel 1816, con la morte di molti luddisti.

Tra il 1780 e il 1850 dall’Inghilterra la rivoluzione industriale si diffuse in altri paesi : Olanda, Belgio, Francia, Italia Settentrionale e Stati Uniti. L’Inghilterra non volle favorire questa espansione; e  per evitare la diffusione dei propri segreti industriali introdusse il brevetto. Mettere il brevetto su un macchinario significa che per usarlo bisogna avere l’autorizzazione del costruttore.

La rivoluzione industriale non si diffuse in tutte le parti del mondo. Si crearono cosi due aree : i paesi sviluppati e sottosviluppati. I Paesi sviluppati determinavano tutte le scelte della Terra ( egemonia ): economiche, militari, politiche.