LA PRESA DELLA BASTIGLIA

LA PRESA DELLA BASTIGLIA

LA PRESA DELLA BASTIGLIA


In effetti nelle intenzioni del Re c’era quella di salvare la sua Monarchia ed era anche disposto a trasformarla in Costituzionale pur di mantenere ben salda la divisione fra i tre Stati. Luigi XVI non aveva alcuna intenzione di riconciliarsi con i rivoltosi: la sua decisione era soltanto una ritirata strategica, grazie al cui effetto poteva di nascosto organizzare delle truppe che si radunassero in Parigi per controllare i Patrioti. Tra il 27 Giugno ed il 1 Luglio lui richiamò 20000 truppe reali nella regione di Parigi, apparentemente per proteggere l’Assemblea e prevenire disordini nel resto della città. Il giorno 11 Luglio il Re cacciò nuovamente Jacques Necker e questo fu per i Parigini un segno che il Re stava cominciando ad organizzare una qualche risposta contro i Rivoluzionari. Gli oratori agli angoli delle strade, come Camille Desmoulins istigò i propri compatrioti a resistere. Nel 13 Luglio Bande di Parigini assalirono un negozio di armi per prepararsi a quello che ancora nessuno pensava potesse accadere. A Parigi si sparse la voce che fosse stato ordinato un attacco sulla città partente dalla Bastiglia. Il popolo allora assalì la Bastiglia, il carcere simbolo del dispotismo reale; la lotta fu dura e molti Parigini persero la vita nella battaglia che però alla fine riportò la loro vittoria sulle truppe del Re. Molti soldati furono massacrati mentre dall’altra parte della città due ufficiali sospettati di aver fatto parte del complotto Reale ai danni dei Parigini furono linciati; era il girono 14 Luglio 1789. In 26 delle 30 più grandi città della Francia si istituirono nuove entità municipali affiancate da nuovi organi di Polizia, comandati dal Marchese Lafayette, eroe della Rivoluzione Americana. La nuova milizia popolare prese il nome di Guardia Nazionale. Intanto il Conte di Artois ed altri nobili, presi dalla paura, fuggirono all’estero. La caduta della Bastiglia ed il martirio di alcuni Parigini sacrificatisi per la libertà fu un evento spettacolarmente simbolico, una specie di miracoloso trionfo del popolo contro il potere dei soldati Reali. Luigi XVI capitolò: non voleva che una guerra civile si svolgesse nelle sue strade. A Parigi il Re stesso inaugurò il nuovo Tricolore: Bianco per i Borboni, Rosso e Blu per i Parigini.

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