La poetica di Ungaretti

La poetica di Ungaretti

La poesia di Ungaretti è semplice, essenziale, ma non per questo risulta elementare o peggio ancora banale. Anzi!! Ungaretti sembra aver scavato nella moltitudine delle parole per trovare quelle che meglio esprimevano lo stato d’animo del momento, il suo stato d’animo. Ci restano pagine e pagine di bozze sulle quali Ungaretti eseguiva il suo lavorìo attento e meticoloso alla ricerca della parola che meglio esprimeva quello che provava e desiderava dire. Sono pagine piene di versi, sui quali egli lavorava tirando fuori a volte, un solo verso pieno di significato, fulminante come un’emozione forte e improvvisa. Possiamo paragonare il suo lavoro a quell’idea sull’arte che aveva Michelangelo, quando affermava che in blocco di marmo c’era già la figura, bastava tirarla fuori, “liberarla” eliminando il marmo superfluo che la imprigionava. Ungaretti inteviene sul verso riducendolo all’essenziale, talvolta ad unica parola, ma perché quella parola è sufficiente ad esprimere quello che ha in mente e nel cuore:talvolta qualcosa di immenso.


Chi non conosce la famosa poesia M’illumino d’immenso?  Ecco in alto una delle ultime bozze del poeta. Si vede come ormai la poesia si sta avvicinando alla sua stesura definitiva. C’è ancora qualcosa di superfluo: il titolo e l’ultimo verso…..nella stesura definitiva infatti scompariranno!! 

Ecco come lo stesso Ungaretti descrive la nascita della sua poesia.

Parola (Ungaretti spiega la sua poesia)

“La mia poesia è nata in trincea (…) la guerra improvvisamente mi rivela il linguaggio (…) io dovevo dire brevemente con parole che avessero avuto un’intensità straordinaria di significato tutto quello che sentivo” (Ungaretti) “di solito, a quei tempi ero breve, spesso brevissimo, laconico: alcuni vocaboli deposti nel silenzio come un lampo nella notte, un gruppo fulmineo d’immagini, mi bastavano a evocare il paesaggio sorgente d’improvviso ad incontrarne tanti altri nella memoria.

L’esperienza della guerra ha contribuito in maniera determinante alla nascita delle sua poetica. L’essenzialità alla quale deve adattarsi un soldato che passa giorno e notte in una trincea è la stessa che contraddistingue la poesia di Ungaretti, ma l’essenzialità della condizione umana in quel momento, non basta a frenare la ricchezza del suo mondo interiore che va ben oltre la trincea. E così egli è riuscito ad esprimere grandi cose con poche, ma significative parole segno che la sensibilità e l’immaginazione di un uomo di talento va ben oltre il luogo nel quale si trova.