La poesia Amare e voler bene Di Gaio Valerio Catullo

La poesia Amare e voler bene Di Gaio Valerio Catullo


Un tempo dicevi di amare soltanto Catullo,

o Lesbia, e per me di non volere l’abbraccio di Giove.

Allora ti amai, non come il volgo l’amante,

ma come il padre ama i suoi figli e i suoi generi.

Ora ti ho conosciuta: e anche se brucio più forte,

tuttavia mi sei molto più vile e leggera.

“Come è possibile ?”dici. Perché tale offesa costringe

L’amante ad amare di più, ma ne spegne l’affetto.


 Parafrasi

Un tempo, o Lesbia, affermavi  di voler conoscere il solo Catullo, che non volevi avere al mio posto neanche Giove. Allora ti ho amato, non tanto come il popolo (ama) un’amica ma come un padre ama i figli e i generi. Adesso ti ho conosciuta: perciò, sebbene più violentemente bruci di passione per te, tuttavia sei  diventata per me di minore pregio e di minore peso. Come mai è possibile, tu mi chiedi?   Ti  rispondo: perché una tale offesa, quella che tu mi hai costretto a subire con la tua superficialità e i tuoi tradimenti,  costringe chi ama ad amare di più,  ma  non a voler bene, un sentimento che presuppone avere  stima di chi amiamo.


Analisi del testo

Catullo, in questo poesia , ripete un tema  che gli ha regalato fama e immortalità:   odio e amore

Il soggetto femminile della poesia  è Lesbia, la donna con la quale Catullo vive un rapporto contrastato, per l’infedeltà congenita e i costumi molto liberi  di lei. Eppure un tempo Lesbia era davvero innamorata del poeta, tanto da dire di preferirlo anche al sommo Giove. Peccato che a quel tempo  Catullo nutrisse verso Lesbia un amore filiale, un sentimento d’affetto, come quello di un padre che ama i suoi figli. Ora, nel tempo presente della poesia, la situazione si è ribaltata: è il poeta che ama  Lesbia, mentre lei si mostra alquanto fredda. I tempi cambiano e per il poeta  arriva il disinganno: una volta, Lesbia era un’altra persona, amava teneramente Catullo, ma ora la donna  non coglie la passione del poeta, si limita a una domanda che  crea   una barriera fra lei e chi la ama, “come può esser che tu non mi ami più? Lesbia, che ha rivelato la sua superficialità con le sue menzogne e i suoi tradimenti, chiede al poeta  perché non la stimi più come un tempo, il  tenero amore di Catullo  si è però trasformato in solo amore carnale, in desiderio fisico, in cui manca però la stima e l’affetto.

Catullo in poche righe dipinge un quadro in cui la passione è perfettamente raffigurata in tutte le sue contraddizioni: a volte più si ama e meno si è amati, quasi tutti hanno provato a trovarsi in tale situazione. C’è chi sostiene che questa sia una poesia molto razionale, per la presenza della temporalità lineare, per l’accenno alla conoscenza( ora ti conosco) e per il disprezzo verso Lesbia, che non comprende il fuoco del poeta.

Il tempo

Nella poesia troviamo 2 piani temporali:

Il passato: felice, seppure costruito su un’illusione, del tenero amore di Lesbia

Il presente: infelice a causa della superficialità e infedeltà di Lesbia


Il lessico

Tutte le parole che usa Catullo nella poesia appartengono al campo semantico dell’amore:

amare – bruciare-  amante -provare affetto-

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