LA NOVELLA DI FRATE CIPOLLA
LA NOVELLA DI FRATE CIPOLLA
Frate Cipolla promette a dei contadini di mostrare loro la piuma dell’angelo Gabriele.
Certaldo e’ un castello di val d’Elsa,nonostante era piccolo,fu abitato da uomini nobili;loro ogni anno andavano a raccogliere l’elemosina da sant’Antonio il quale nome era frate Cipolla.Frate Cipolla era basso e piccolo,aveva i capelli rossi , era di viso lieto ed era il miglior brigante del mondo.
Il prete si reca a Certaldo, come capita una volta l’anno, per raccogliere le offerte dei devoti, e dichiara ai fedeli che questa volta mostrerà loro un’importantissima reliquia: una piuma delle ali dell’arcangelo Gabriele. Udita questa solenne dichiarazione, due certaldesi amici del frate, Biagio Pizzini e Giovanni del Bragoniera, decidono di fare uno scherzo al prete e si dirigono verso il suo alloggio. Approfittando dell’assenza del frate e dell’inettitudine del suo servitore Guccio Imbratta, i due s’introducono nella stanza di frate Cipolla. Trovata la preziosa scatola contenente l’angelica piuma, che si rivela appartenere ad un pappagallo, decidono di sostituirla con dei carboni.
Una volta riuniti i fedeli, frate Cipolla, ignaro dello scherzo ordito alle sue spalle, annuncia ai credenti che sta per sventolare sotto i loro occhi la piuma dell’arcangelo ma, aperta la scatola, vi trova dentro i carboni. L’astuto prete, riesce a giustificare l’accaduto volgendolo a suo favore grazie ad una improvvisata molto efficace.
Il prete reagisce allo scherzo aguzzando l’ingegno, e spaccia i carboni sostituiti alla piuma per quelli che hanno “arrostito” San Lorenzo. Inoltre conclude affermando come la confusione tra le due scatole delle reliquie sia prodotto di un disegno divino, dato l’avvicinarsi della festa di San Lorenzo. Quando i fedeli si allontanano i due bricconi si avvicinano al frate per complimentarsi con lui e rendergli giustamente la piuma.
LA NOVELLA DI FRATE CIPOLLA