LA MORTE DI PATROCLO ILIADE XVI
PARAFRASI LA MORTE DI PATROCLO
ILIADE XVI
La morte di patroclo
Patroclò attaccò i troiani per tre volte, simile al violento Ares, urlando per terrorizzare i nemici, e ogni volta uccise nove guerrieri. Ma quando attaccò per la quarta volta, simile a un dio, allora, o Patroclo, apparve la tua morte. In mezzo alla violenta battaglia gli si avvicinò Apollo, terrificante, e Patroclo nella confusione del combattimento non lo vide venire; Apollo si avvicinò a Patroclo nascosto da una fitta nebbia, e rimanendogli dietro gli colpì la schiena e le spalle con il palmo della mano, e Patroclo si sentì venir meno.
A Patroclo si spezzò tra le mani la lancia lunghissima, grande, pesante, dalla punta di bronzo e lo scudo, che era fissato alla schiena da una cinghia di cuoio, cadde a terra; il figlio di Zeus, Apollo, gli slegò la corazza
lasciandolo disarmato. Patroclo non riusciva a comprendere ciò che stava accadendo, e le forze lo abbandonavano. Si fermò, sorpreso, e un troiano lo colpì alle spalle con la lancia appuntita: era Euforbo, figlio di Pantoo, il migliore tra i ragazzi della sua età nell’uso della lancia, nell’andare a cavallo e nella velocità; era la prima volta che combatteva, ma aveva già ucciso venti uomini. Euforbo fu il primo a ferirti con un’arma, o Patroclo, ma non ti uccise; scappò e si mescolò agli altri guerrieri, perché dopo aver estratto la lancia di frassino, fu preso dal panico vedendo di aver attaccato Patroclo, anche se questi era disarmato.
Patroclo, colpito dalla mano del dio Apollo e dalla lancia di Euforbo, cercò riparo tra i suoi compagni, per sfuggire alla morte. Allora Ettore, quando vide il grande Patroclo ritirarsi, ferito dalle armi nemiche, gli si avvicinò tra le schiere dei soldati e lo ferì alla pancia con la lancia, passandolo da parte a parte.