La morte di Laura parafrasi di Francesco Petrarca

La morte di Laura parafrasi di Francesco Petrarca


-Vago augelletto che cantando vai, uccellino che voli cantando
over piangendo, il tuo tempo passato, dove, piangendo il tempo trascorso,
vedendoti la notte e ‘l verno a lato guardando di notte e d’inverno il lato
e ‘l dí dopo le spalle e i mesi gai, e il giorno dopo le spalle e i mesi lieti

se, come i tuoi gravosi affanni sai, se nel modo in cui conosci i tuoi affanni
cosí sapessi il mio simile stato, conoscessi anche il mio stato
verresti in grembo a questo sconsolato verresti da ma, sconsolato
a partir seco i dolorosi guai. a partire con te i guai che mi creano dolore

I’ non so se le parti sarian pari, io nn so se le parti (le sofferenze) saranno uguali
ché quella cui tu piangi è forse in vita, quella che tu piangi forse vive ancora
di ch’a me Morte e ‘l ciel son tanto avari; di che con me la morte e il cielo sono stati tanto avari

ma la stagione et l’ora men gradita, ma la stagione e l’ora meno gradita
col membrar de’ dolci anni et de li amari, con il ricordo dei dolci anni e di quelli più amari
a parlar teco con pietà m’invita. a parlare con te con pietà mi invita

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