LA MARMORA ALFONSO
FERRERO DELLA MARMORA ALFONSO, di Celestino e di Raffaella Argentero di Bersezio, nacque il 18 novembre 1804 in Torino e morì a Firenze il 5 gennaio 1878.
Militare per tradizione familiare, fu allievo dell’Accademia Militare di Torino e venne nominato sottotenente d’artiglieria nel marzo 1823. Nei primi anni della carriera fu ripetutamente all’estero : in Russia, in Ungheria, in Francia, in Spagna, in Egitto ed in Algeria, per studiarvi l’ordinamento di quegli eserciti ed in particolare quello dell’artiglieria.
Nella prima campagna d’indipendenza del 1848, comandante di un gruppo d’artiglieria a cavallo, si distinse a Monzambano, a Borghetto, a Valeggio ed a Peschiera, meritandosi una medaglia d’argento al valore.
Uomo politico oltre che militare, dalla prima legislatura (1848) e fino alla sua morte, fu più volte deputato al Parlamento, più volte ministro e, per due brevi periodi, tenne anche, nel 1859-1860 e nel 1865-1866, la presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nel 1855-1856 comandò il Corpo di spedizione in Oriente (Crimea) meritandosi la gran croce dell’Ordine Militare di Savoia e le maggiori decorazioni concessegli dagli Stati in guerra, alleati del Piemonte.
In Crimea ebbe la sventura di veder morire di fiero morbo suo fratello il generale Alessandro, fondatore del Corpo dei bersaglieri.
Nel marzo 1858 fu decorato dell’Ordine Supremo della SS. Annunziata.
Nella terza campagna d’indipendenza assunse il comando effettivo dell’Esercito in campo, ma l’esito infausto della giornata di Custoza non lo dimostrò all’altezza del grave compito.
Nel 1870 fu luogotenente generale del Re per Roma e le province romane.