La malattia di Filottete

La malattia di Filottete


-Filottete è citato nel famoso Catalogo delle navi del II libro dell’Iliade. L’eroe esperto nell’arco, che partecipava alla spedizione militare contro Troia conducendo 7 navi, è assente dal campo acheo, perché abbandonato nell’isola di Lemno, ove soffre dolori violenti per una piaga causatagli da un serpente (vv. 716-725). Nell’Odissea inoltre Nestore racconta a Telemaco che Filottete, figlio di Peante, era tornato felicemente in patria (III, 190) e Odisseo lo dice superiore a sè con l’arco (VIII, 219). Dalla omonima tragedia di Sofocle è possibile ricavare altri particolari della malattia. La lesione di cui soffriva era un’ulcera (v. 690) del piede (vv. 7, 291, 697, 824), dolorosa (vv. 9-11), maleodorante (vv. 520, 876, 890-891, 1032) e gemente un disgustoso materiale sanguinolento (vv. 695, 782-784). La malattia di Filottete inizia con un trauma causato da un morso di una vipera. Il serpente era velenoso, ma l’eroe non morì, contraendo invece una malattia cronica, che dopo 10 anni continuava ad affliggerlo. Per spiegare come un trauma potè divenire una malattia cronica è necessario considerare un secondo evento patologico, peraltro molto frequente in questi casi: una infezione cronica. Le infezioni croniche dell’arto inferiore correlabili ad un pregresso trauma, i cui agenti sono comuni in ambienti selvaggi e boscosi, comprendono la maduromicosi (micetoma o piede di Madura), la cromoblastomicosi (cromomicosi, dermatite verrucosa) e la botriomicosi (actinofitosi, pseudomicosi batterica). La maduromicosi è un’infezione cronica suppurativa del sottocutaneo e delle ossa contigue, causata da vari actinomiceti e funghi presenti nel suolo e sulle piante. La cromoblastomicosi è una micosi cronica della cute e sottocute causata da diversi funghi presenti nel suolo e in vegetali. La botriomicosi è un’infezione batterica suppurativa e granulomatosa, clinicamente somigliante alle micosi, ma causata da patogeni a bassa virulenza come P. aeruginosa, E. coli, Proteus etc. Nessuna di queste forme, tuttavia, presenta la particolare associazione tra dolore e cattivo odore della malattia di Filottete. Maduromicosi e croblastomicosi possono talora presentare dolore, ma non cattivo odore; la botriomicosi può causare cattivo odore, ma non dolore. Allora bisogna considerare un terzo evento patologico: una superinfezione batterica. In questo caso la botriomicosi può essere subito esclusa perché è di già una infezione batterica. Infezioni secondarie si osservano frequentemente in pazienti con maduromicosi e croblastomicosi ed è difficile stabilire quale delle due forme può essere identificata con la malattia di Filottete, perché i quadri clinici sono molto somiglianti. La maduromicosi tuttavia rimane meno probabile perché non presenta lesioni maleodoranti e perché spesso coinvolge ossa, tendini, muscoli e nervi causando un danno permanente. Questo contrasterebbe con la rapida guarigione ottenuta da Filottete ad opera di Podalirio al campo acheo, menzionata da Apollodoro. La cromoblastomicosi complicata da un’infezione batterica secondaria può presentare lesioni nel contempo dolorose e maleodoranti e rimane dunque la candidata più probabile ad essere identificata con la antica malattia che colpì l’eroe Filottete 32 secoli fa.

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