La luna e i falò Cesare Pavese

La luna e i falò Cesare Pavese

Casa Editrice Einauidi

Stampato dalla Fontonigrafica – Elemond Editori Associati

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ALLE SOGLIE DEL TESTO:

· Sulla copertina c’è una immagine raffigurante un quadro astratto, di cui però non viene riportato il nome: non ci può aiutare molto a capire il contenuto del romanzo.

· Il romanzo non è preceduto da nessuna introduzione.

· Il romanzo non è diviso in parti.

· Il romanzo è diviso in 32 capitoli, segnalati dal numero del capitolo scritto in cifre romane.

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LA COSTRUZIONE DEL TESTO:

a) Il Livello Della Storia

  • TEMPO – Il racconto è ambientato nell’immediato dopoguerra, verso la fine degli anni 40’ e l’inizio degli anni 50’, anche se sono presenti molti racconti e descrizioni di prima della guerra; la vicenda in sè stessa si svolge nell’arco di una estate.

· SPAZIO – Il racconto è ambientato nelle Langhe Piemontesi, intorno al paese di Canelli, tra le varie fattorie, tra cui la Mora, Gaminella…

· PERSONAGGI PRINCIPALI

Il narratore

Il narratore, di cui per tutto il libro, narrato in prima persona, non si saprà il nome, è un uomo che ritorna al suo paese nelle langhe Piemontesi, dopo essere emigrato in America durante il periodo della guerra. E’ una persona che ha una lunga esperienza alle spalle, una storia da raccontare, che ci racconta bene, per quanto riguarda il periodo della sua adolescenza trascorsa in quei luoghi, a lavorare alla Mora e ci racconta di come vedeva il mondo allora, di cosa pensava di Irene e Silvia… . Ma raramente ci dice cosa pensa adesso di quelle cose passate, di che cosa questa lunga esperienza gli ha insegnato, gli ha fatto capire. Riallaccia l’amicizia con Nuto, un ragazzo che fin dai tempi della Mora era quello che parlava coi grandi, faceva colpo sulle ragazze, suonava il clarino, era il ragazzo da imitare, da seguire. Anche adesso il narratore sembra avere bisogno di Nuto, dei suoi consigli, delle sue parole. Comunque il narratore rivede cogli occhi di adesso i luoghi dove ha vissuto da giovane, dove ha lavorato dove ha vissuto la sua infanzia: li rivede con degli occhi più adulti, ma sempre quasi senza commentare, evidenzia solamente le differenze, i cambiamenti e sfrutta questa occasione per parlarci di come vedeva il mondo prima di partire per l’America. Tornando alla fattoria di Gaminella incontra Cinto, un ragazzino con una grave deformazione alla gamba, per cui zoppica. In questo Cinto, il narratore rivede sè stesso, rivede la sua gioventù, sa esattamente quello che Cinto pensa, quello che gli piace, perché anche lui a quell’età vedeva il mondo con quegli stessi occhi. Cerca di fargli capire un po’ che cosa si perde, essendo in quelle condizioni fisiche, perché è convinto che così facendo, lo spingerebbe a scoprire il mondo, a non essere quella persona che sotto il padre sarebbe destinato a essere.

Nuto

E’ un amico del narratore, il migliore amico del narratore, con cui si ritrova e riallaccia l’amicizia, durante questa “vacanza” che il narratore si concede nei suoi paesi natali. Fin dai tempi della Mora, era il ragazzo che parlava con i grandi, che suonava il clarino, che piaceva alle ragazze, il ragazzo che tutti avrebbero voluti essere e che tutti imitavano. Ma nel periodo dopo la guerra Nuto è sicuramente cambiato. Non parla volentieri di quando erano alla Mora, l’esperienza della guerra lo ha sicuramente cambiato. Anche nelle discussioni del paese, circa chi ha ragione tra i partigiani “rossi” e i fascisti “neri”, cerca sempre di stare alla larga, ha un suo pensiero che però non vuole rivelare.

· RIASSUNTO DEL BRANO

E’ difficile fare un riassunto di questo racconto, perché non esiste un vero filo conduttore. E’ un insieme di ricordi e di emozioni, che il narratore sente durante questa sua breve vacanza nei suoi paesi natali. In realtà la storia in sè stessa è molto semplice: parla di questo ragazzo, bastardo, poiché non si sa chi siano i suoi genitori, che ha lavorato come servitore sia alla fattoria di Gaminella, quando era più piccolo, sia alla Mora, dove, diventato già ragazzo, si era trasferito. Emigrato in America durante il tempo della guerra, ritorna, finita la guerra, per un’estate ai suoi paesi, ritrova l’amico Nuto, e rivede con occhi più maturi quei posti in cui aveva vissuto da giovane.

b) Il Livello Del Discorso

· IL TEMPO

Il racconto non segue il corso cronologico degli avvenimenti: infatti essendo un racconto narrato in prima persona, ci sono molti riferimenti e descrizioni precedenti e talune posteriori. Fabula e intreccio non coincidono.

· LO SPAZIO

La descrizione dello spazio ha un ruolo molto importante ed è presentata in modo semplice ed essenziale dal Pavese.

· I PERSONAGGI

La descrizione dello spazio ha un ruolo importantissimo per capire come la gente reagiva in quegli anni; direi che il personaggio che più mi ha colpito in questo senso è il Valino, soprattutto durante quella famosa notte in cui, andando fuori di testa, esausto da questa “Malora” come direbbe Fenoglio, ha ucciso tutta la famiglia per poi togliersi la vita.

· LE SCELTE STILISTICO-ESPRESSIVE

Lo stile di Pavese mi ha colpito molto, in quanto riesce a descrivere quello che racconta in modo intenso, come se vivesse lui stesso in prima persona in quel momento ciò che racconta, ma rimanendo distaccato; cioè non ci sono entrate personali del Pavese in cui giudica, dice quello che pensa, ma esamina, racconta, pur essendo sempre presente.

I TEMI

· Il racconto vuole raccontare al lettore l’esperienza di un uomo vissuto durante il periodo della guerra in America, e torna, per un’estate nelle terre della sue giovinezza, rivedendo con occhi più adulti quei luoghi. Può farci capire come si possa vivere in momenti diversi, delle emozioni di fronte agli stessi luoghi.

· I temi dibattuti nel romanzo sono presentati dall’ambiente dalle descrizioni e soprattutto dal personaggio del narratore.

· I temi dibattuti all’interno del romanzo sono ancora oggi attuali: la ricerca di una patria, di una origine (il narratore non sapeva chi fossero i suoi genitori) è una ricerca per scoprire sè stesso. Una ricerca che ogni uomo compie, e qui viene rappresentata una storia di un uomo a cui manca la propria terra, le proprie origini. Inoltre lo scenario del dopoguerra e le descrizioni di prima e dopo la guerra, sono molto interessanti dal punto di vista storica, poiché ci descrivono l’Italia di allora e soprattutto come si viveva in un paese distrutto dalla guerra che cercava di riprendersi e di rinascere.