La guerra dei 30 anni 1618-1648

La guerra dei 30 anni 1618-1648

La guerra dei 30 anni 1618-1648


La guerra dei 30 anni rappresenta l’espressione più esasperata delle guerre di religione tipiche dei secoli VI e VII.
Le sue radici risalgono al tentativo, operato dagli Asburgo, di riprendere la vecchia politica di Carlo V ispirata al concetto di impero medievale ed incentrata sull’unità europea e dell’impero germanico, unità posta sotto un’unica guida e riunita sotto la chiesa cattolica. Grande influenza ebbe anche il contrasto tra i prìncipi elettori e la dinastia asburgica: i prìncipi tedeschi luterani si unirono (per difendere la propria fede) in una lega difensiva -l’Unione Evangelica (1608)-, contro cui i cattolici organizzarono la Lega Cattolica (1609). Al tutto è da aggiungere la rivalità della Francia diEnrico IV e di Richelieu, preoccupati per l’espansione degli Asburgo. Il casus belli (casus -> scusa) fu dato dalla rivolta dei Boemi contro il tentativo diFerdinando II, già re di Boemia, eletto successore di Mattia II (1618), di rievocare la libertà religiosa. L’episodio è dato dalla “defenestrazione di Praga”: gli ambasciatori imperiali furono spinti giù dalle finestre del castello di Hradcany.
Era la guerra tra l’impero e l’Unione Evangelica; ben presto intervennero altri stati stranieri. Si è soliti distinguere il conflitto in quattro fasi:

    1. Boemo-palatina (1618-1625)
    1. I boemi dichiararono decaduti gli Asburgo ed elessero loro re Federico V, principe elettore del Palatinato e capo dell’Unione Evangelica. Le truppe boeme furono sbaragliate dalla Lega Cattolica alla Montagna Bianca (1620) e costrette all’ubbidienza all’impero.
    1. Danese (1625-1629)
    1. La vittoria degli Asburgo allarmò il re di Danimarca, Cristiano IV, che intervenne in aiuto dei prìncipi protestanti, ma fu sconfitto a Lütter dagli imperiali del generale Wallenstein nel 1626 e costretto alla Pace di Lubecca (1629), con cui la Danimarca rinunciava ad ogni ingerenza in Germania. L’imperatore emanò l’editto di restituzione, in base al quale i prìncipi protestanti dovevano riconsegnare alla chiesa cattolica i beni confiscati dopo il 1552. Nello stesso periodo, gli spagnoli conquistarono (fino al 1636) la Valtellina.
    1. Svedese (1629-1635)
    1. Il re di Svezia, Gustavo Adolfo II, preoccupato dell’espansionismo di Wallenstein verso il Baltico, sbarcò con un poderoso esercito in Germania (con il consenso della Francia). Dopo una serie di successi iniziali che lo portarono a München, centro della Lega Cattolica, e sulla strada di Wien, trovo la morte a Lützen (1632), sebbene vincitore. L’esercito svedese venne in seguito sconfitto a Nördlingen (1634). Con la pace di Praga (1636), tutta la Germania entrava nell’orbita politica di Wien.
    1. Francese (1635-1648)
    1. Contro lo strapotere della Spagna e dell’impero, intervenne la Francia di Richelieu a fianco dell’Unione Evangelica. Richelieu si alleò con gliolandesi e i catalani, spingendoli a ribellarsi alla Spagna, sconfisse gli spagnoli in Italia (Casale Monferrato e nel 1643 a Rocroi; l’anno dopo a Brisack sconfisse anche gli imperiali). Dopo 30 anni di guerra, Spagna e impero si rassegnarono alla pace, che dopo lunghe trattative avvenne definitivamente in Westfalia (24/20/1648).
    1. La pace sancì:
    1. – La Francia conquistò l’Alsazia e i vescovadi renani di Metz, Toul, Verdun;
    1. – L’Olanda venne riconosciuta come stato indipendente;
    1. – La Svezia ottenne la Pomerania e i ducati di Brema e Verdun, che le consentivano di far parte della Dieta imperiale;
    – La Germania fu divisa in una miriade (375-380) di stati sovrani indipendenti.

Inoltre, si proclama il principio di autodeterminazione dei popoli, della tolleranza religiosa e della libertà di coscienza, che a loro volta denotano il fallimento del programma della Controriforma.
Il conflitto franco-spagnolo si concluderà con la pace dei Pirenei nel 1659

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