La fondazione delle colonie inglesi in America settentrionale

La fondazione delle colonie inglesi in America settentrionale

La fondazione delle colonie inglesi in America settentrionale


La colonizzazione inglese del Nord America fu spinta da una serie diversa di fattori che agirono in contemporanea tra la fine del XV e la metà del XVIII secolo. La colonizzazione del Nuovo Mondo fu la conseguenza della situazione interna dell’Inghilterra, ma anche della necessità per le grandi nazioni europee, fra cui l’Inghilterra, di contrastare l’espansione spagnola e portoghese in America, la quale se lasciata a se stessa avrebbe rovesciato la bilancia dei rapporti di forza fin troppo a favore dell’impero spagnolo. Nel 1494 le due potenze iberiche avevano firmato il trattato di Tordesillas, in base al documento l’America veniva spartita in due, la parte ad ovest del 60° parallelo alla spagna, quella ad est al Portogallo, le due nazioni rivendicarono per se stesse l’intero Nuovo Mondo. Alla fine del XVI secolo tuttavia erano da esplorare e colonizzare ancora gran parte delle terre nordamericane, anche se ufficialmente la Spagna avanzava pretese su di esse non era in grado, a causa degli impegni in Europa, di intraprenderne la conquista. La rinuncia della Spagna a conquistare il Nord America apriva la strada alla possibilità che altre potenze europee potessero insediarsi nella regione, per costruire propri imperi coloniali da contrapporre a quello spagnolo, l’Inghilterra era ovviamente tra queste.  La monarchia inglese per tutto il corso della seconda metà del XVI secolo era stata in guerra contro la Spagna e perciò nell’entourage della regina Elisabetta iniziò a maturare l’idea che un insediamento stanziale in America fosse necessario, sia per ampliare i domini inglesi oltremare, sia per contrastare l’avanzata spagnola nella regione. Il primo tentativo di fondare una inglese in America Settentrionale fu fatto nel 1583 da Sir Humprey Gilbert, tuttavia l’impresa fallì e i coloni tornarono indietro dall’isola di Terranova. Il secondo tentativo fu fatto molto più a sud pochi anni dopo, un gruppo di coloni guidati da Sir Walter Raleigh fondò una colonia sull’isola di Roanoke a largo della costa dell’attuale Carolina del Nord. Nel 1591 una spedizione inviata in soccorso alla colonia trovò l’isola completamente deserta, nessuno seppe mai cosa accadde ai coloni. Le prime esperienze britanniche di colonizzazione del nord America rilevarono l’impossibilità che a guidare la fondazione di una colonia potesse essere un solo uomo con un’iniziativa personale, dopo Roanoke furono gruppi organizzati di coloni, compagnie commerciali e la corona ad assumersi il compito di dirigere le fondazioni nel Nuovo Mondo.

Nel 1606 Giacomo I concesse la possibilità a due compagnie commerciali, la Compagnia di Londra e quella di Plymouth, di costruire in Nord America due colonie per produrre materie prime. Delle due spedizioni solo una ebbe successo e nel 1607 venne fondata Jamestown, la città inizialmente ebbe difficoltà a crescere a causa delle pessime condizioni del luogo in cui era sorta, trattandosi di un’area paludosa e acquitrinosa. Tuttavia grazie al supporto ricevuto dalla madrepatria, in termini di nuovi coloni e risorse, la colonia sopravvisse e crebbe, nonostante la pressione degli indiani che nel 1622 quasi la distrussero. Nel 1609 la Compagnia di Londra venne riorganizzata nella compagnia della Virginia e lo sforzo di colonizzazione proseguì, si incentivò l’arrivo di nuovi coloni con il sistema dei “diritti pro-capite”, ovvero in base al numero di persone che venivano portate nella colonia era concessa una quantità proporzionale di terra. Questo facilitò probabilmente la creazione dei grandi latifondi che caratterizzarono il sud dei futuri Stati Uniti sin dalla sua origine; la principale coltivazione dei latifondi virginiani divenne, a partire dagli anni’20 del XVII secolo, il tabacco. Nel 1619 inoltre venne creata a Jamestown la prima assemblea elettiva coloniale, volta a prendere decisioni amministrative e legislative riguardanti la vita della colonia, nel 1624 infine la colonia passò sotto il diretto controllo della corona britannica quando la compagnia della Virginia fallì.

L’origine del Maryland è diversa da quella della sua vicina. Il fondatore fu Georg Calvert, chiamato anche Lord Baltimore, un nobile cattolico interessato alla colonizzazione del nuovo mondo, nel 1632 il re Giacomo I gli concesse il possesso di una vasta area a nord del fiume Potomac, la nuova colonia doveva essere un feudo di Baltimore e un luogo dove i suoi correligionari (perseguitati in Inghilterra) potessero rifugiarsi. Calvert purtroppo morì prima che la patente reale fosse firmata, venne tuttavia consegnata a suo figlio Cecilius Calvert che nel 1633 inviò in America due navi per stabilire un primo insediamento nel feudo, anche in Maryland si affermò un sistema di divisione della terra simile a quello della Virginia, probabilmente a causa dell’influenza che ebbe la concessione feudale fatta ai Calvert all’inizio della storia della colonia. Tuttavia anche se in questa colonia si affermò il latifondo, i diritti feudali vennero cancellati ben presto e nacque un’assemblea legislativa che si riunì per la prima volta nel 1635. Anche la tolleranza religiosa verso i cattolici sparì presto, nel 1649 venne approvato il “Maryland Toleration Act” che sotto pressione di Lord Baltimore concedeva libertà di culto ai cattolici, ma appena sei anni dopo la legge venne abrogata rappresentando quindi solo un vano tentativo di evitare la diffusione del protestantesimo nella colonia.

Mentre la corona si interessava della fondazione delle colonie della Virginia e del Maryland più a nord gruppi di coloni si spingevano di propria iniziativa sul continente americano per fondare colonie. Nel 1620 la “Mayflower” lasciava l’Inghilterra alla volta del Nuovo Mondo, a bordo vi era un gruppo di separatisti anglicani che riuscì a condurre la nave verso l’attuale Massachusetts e a raggiungere la baia della città di Plymouth dove si stabilirono. I coloni della Mayflower conservarono la loro indipendenza fino al 1691 quando vennero assorbiti nella colonia del Massachusetts.

Il Massachusetts nacque da un grandioso progetto di insediamento mosso dai puritani inglesi. I futuri coloni erano intenzionati a lasciare la madrepatria sia per la ricerca di condizioni economiche migliori che per sfuggire alle tensioni religiose, Alexis de Toqueville tuttavia ha suggerito che lo spirito di conquista del Nuovo Mondo e la possibilità di modellare una società sulla base delle regole del puritanesimo sia stato un fattore altrettanto importante dei due precedenti nella spinta verso l’America. Nel 1629 il re Carlo I concesse alla compagnia del Massachusetts, un’organizzazione controllata dai puritani, la patente per fondare una colonia nella regione. I soci della compagnia decisero così di partire alla volta delle Americhe e nel 1630 diciassette navi trasportarono un migliaio di coloni nel Massachusetts, nel decennio successivo altre ventimila persone li seguirono. Si trattava di famiglie o a volte intere comunità che mosse dallo spirito della frontiera e dalla promessa della libertà religiosa lasciavano l’Inghilterra per cercare fortuna nella nuova colonia. Nel 1630 venne fondata Boston e negli anni successivi insediamenti sorsero nell’interno sotto forma di villaggi, la struttura sociale del New England (questo era il nome che venne dato all’attuale nord-est degli Stati Uniti) cominciò immediatamente ad essere diversa da quella delle colonie meridionali, caratterizzandosi per la presenza di unità territoriali in grado di coinvolgere direttamente la popolazione nell’autogoverno, sebbene a mantenere il potere furono i circoli legati al clero. L’importanza del credo puritano può essere capita dalla modifica della patente del 1629, la quale concedeva il diritto di governo della colonia agli azionisti della compagnia della baia e agli uomini liberi. Nel 1631 venne deciso di modificarla per adoperarla come costituzione della colonia, il governo venne affidato per legge solo ai membri della chiesa puritana e a partire da quel momento anche se il Massachusetts non fu una teocrazia subì profondamente l’influenza ecclesiastica. Il governo puritano impose una legislazione civile di spirito assai religioso, obbligando la cittadinanza a seguire una rigida condotta morale ispirata ai precetti biblici. Assieme al cambiamento religioso venne anche quello economico, ben presto i coloni puritani seppero trasformarsi in produttri di legname e con una florida attività di pesca, già dagli anni’30 cominciarono a vendere i loro prodotti (Legno, pesce e grano) alla madrepatria oppure alle sue colonie caraibiche, naturalmente questo fece prosperare il commercio e aprì la strada all’industria cantieristica che divenne ben presto la più importante della regione.

L’insofferenza per il regime di stretto controllo religioso sulla vita pubblica tuttavia generò ben presto insofferenze, che causarono emigrazioni dal Massachusetts verso nuove terre, fu così che nel 1638 nacque la colonia del Rhode Island. Il suo fondatore fu Roger Williams, un pastore anglicano che negava la giustezza del controllo religioso sulla società civile e perciò venne espulso dal Massachusetts, questi decise quindi di recarsi più a sud e nel 1636 fondò la città di Providence, l’attuale capitale del Rhode Island. Nel 1644 nella nuova colonia venne ratificata la libertà religiosa grazie ad una patente concessa dal parlamento inglese, Williams era riuscito quindi a superare i problemi per i quali era stato cacciato dalla sua precedente patria.

Il New Hampshire ebbe origine simile a quella del Rhode Island, fu infatti originato dai seguaci di Anne Hutchison, una donna che aveva messo in dubbio il controllo religioso sulla società, i quali cercarono nuove terre per non essere più soggetti alle leggi del Massachusetts.

Anche se due colonie del New England erano nate dai contrasti fra puritani e non, i primi riuscirono comunque a spingersi fuori dal Massachusetts, la ricerca di nuove terre più fertili spinse Thomas Hooker a sud-ovest della colonia originaria, nella valle del Connecticut fondò la città di Hartford per la quale scrisse una costituzione molto simile a quella del Massachusetts.

Il radicalismo puritano trovò il suo compimento nella fondazione della colonia di New Haven, poco più a sud di Harford, creata da gruppi di radicali religiosi puritani che decisero di attuare una rigidissima applicazione delle sacre scritture nella vita pubblica, arrivando persino a rifiutare il processo con giuria tipico della cultura giuridica anglosassone e applicato da tutte le altre colonie.

Nel 1642 lo scoppio della guerra civile in Inghilterra interruppe le migrazioni e la possibilità per la corona di favorire l’insediamento di nuove colonie nella regione, nel contempo il governo inglese fu nei impossibilitato, durante gli anni del conflitto e quelli successivi del protettorato di Cromwell, a esercitare una qualunque influenza sulle colonie del New England, che cominciarono ad autogovernarsi. Nel 1643 per far fronte alle minacce esterne, costituite dai Francesi del Quebec, dagli Olandesi di Nuova Amsterdam e dagli indiani, tutte le colonie del New England, ad eccezione del Rhode Island, decisero di riunirsi in una confederazione che durò fino al 1684, in questo periodo le colonie uscirono vincitrici dal conflitto contro gli indiani del 1675-76.

Nel 1660 la monarchia inglese venne restaurata e Carlo II salì al trono, nel 1663 e 1665 vennero concesse due patenti per la colonizzazione delle terre a sud della Virginia, la regione prendeva il nome di Carolina. Le patenti concesse da Carlo II stabilivano la divisione della regione in due parti, una settentrionale che venne colonizzata da gruppi di virginiani che vi importarono la coltivazione del tabacco, mentre la parte meridionale fu popolata da coloni provenienti dalle isole Barbados e dall’Inghilterra. La Carolina del Sud ebbe origine attorno al 1679 quando nacque l’insediamento di Charlestown, l’attuale Charleston, i suoi abitanti vi introdussero la coltivazione del riso e indaco e cominciarono a commerciare pelli con gli indiani, ma ancora più importante nell’economia della Carolina del Sud fu l’introduzione della schiavitù, importata dai coloni provenienti dai Caraibi che la usavano nelle piantagioni di canna da zucchero della regione. Entrambe le Caroline divennero colonie reali con un governatore supportato da un’assemblea elettiva che si occupava di legiferare per la colonia, ma sempre sotto la supervisione della monarchia britannica.

L’espansione inglese sulla costa atlantica del Nord America proseguì anche nella fascia di territorio compreso tra il New England e il Maryland. Nel 1664 Carlo II concesse a suo fratello Giacomo, il futuro re Giacomo II, il controllo della fascia di terra tra il Connecticut e il Maryland. All’epoca nella regione erano stanziati gli olandesi che avevano costruito una serie di avamposti commerciali e non apparivano interessati alla colonizzazione massiccia, il più importante di questi avamposti era Nuova Amsterdam che sorgeva sulla punta meridionale dell’isola di Manhattan. Nel corso della seconda guerra anglo-olandese (1665-1667) la Nuova Olanda, era questo il nome dato dagli olandesi alla regione, venne conquistata dagli inglesi e venne rinominata New York, in onore di Giacomo che era duca di York. New York divenne una colonia relativamente tollerante, la libertà di religione degli olandesi fu garantita così come il mantenimento delle usanze legislative più importanti, la relativa libertà della nuova colonia valse ad attirare immigrati sia dall’Inghilterra che dal New England.

Il duca di York, poco dopo la conquista della Nuova Olanda, decise di venderne la parte meridionale, compresa tra i fiumi Hudson e Delaware a due suoi amici: Lord Berkley e Sir John Carteret. Nacque così una nuova colonia, il New Jesey, che i due uomini si divisero nel 1674, al secondo andò la costa mentre Berkley si tenne l’interno, che poi vendette alla Società degli Amici.

La società era legata alla setta dei quaccheri, un gruppo di puritani ispirati a principi di uguaglianza e anti-clericali, che sperava di realizzare nel nuovo mondo una società ispirata ai suoi dettami. La società degli amici acquistò dagli eredi di Carteret anche il resto del New Jersey, che venne riunificato nel 1702 in un’unica colonia, ma la convivenza dei quaccheri con gli immigranti puritani del New England che s’erano stanziati nella regione fu assai difficile, cosa che li spinse a cercare nuove terre dove insediarsi.

William Penn era un influente quacchero legato agli ambienti della corte di Londra, nel 1681 il re Carlo II gli concesse il controllo del territorio al di la del fiume Delaware e nel 1703 acquistò anche la striscia di terra che stava tra il fiume e la colonia del Maryland che apparteneva al duca di York. Dal 1685 Penn cominciò a vendere i terreni delle sue concessioni ai quaccheri benestanti della madrepatria, mentre l’atmosfera di tolleranza religiosa che si andava delineando attirò immigranti anche da altre nazioni europee (olandesi e tedeschi), fu così che nacque la colonia della Pennsylvania, il governo che Penn scelse per la sua creazione fu simile a quello delle colonie del sud, con un governatore, un consiglio di nominati e un parlamento elettivo. I quaccheri che rivestivano grande importanza nell’assetto sociale della Pennsylvania mantennero il controllo politico sulla colonia fino alla guerra d’indipendenza. 

Nel 1703 le tre contee che costituivano la parte più meridionale delle proprietà di Penn venne organizzate in un’ulteriore colonia, che prese il nome dal fiume che la costeggiava: il Delaware.

L’ultima colonia inglese ad essere fondata nel territorio dei futuri Stati Uniti fu la Georgia, nel 1732 re Giorgio II concesse ad alcuni ricchi uomini d’affari la patente per fondare una colonia a sud delle Caroline, che prese il nome di Georgia. L’insediamento dei coloni nella regione fu reso difficile dalle scelte restrittive che vennero fatte sull’uso della manodopera schiava e sulle coltivazioni da impiantare, solo quando gli amministratori concessero l’uso di schiavi neri nelle piantagioni e permisero la coltivazione di riso e indaco (come in Sud Carolina) la popolazione della Georgia cominciò ad aumentare.