LA DISGREGAZIONE DELL’IMPERO CAROLINGIO

LA DISGREGAZIONE DELL’IMPERO CAROLINGIO

LA DISGREGAZIONE DELL’IMPERO CAROLINGIO


Anche la coesione politica dell’Europa occidentale risentì gravemente dell’ondata di incursioni, che deve essere considerata come una delle cause che abbreviarono la vita dell’impero carolingio. Carlo Magno aveva dato una forte impronta personale alla restaurazione dell’impero. Nessuno dei suoi successori, dopo la sua morte, ebbe le doti necessarie per proseguire la sua opera; ma lo stesso imperatore contribuì alla disgregazione, dividendo i territori imperiali tra i suoi figli, Carlo, Pipino e Ludovico.

Il primo ebbe il Nord della Francia e della Germania; il secondo la Lombardia e la Germania meridionale; il terzo la Francia meridionale, Borgogna e Catalogna.

L’unità poté ricostituirsi solo perché Carlo e Pipino morirono prima del padre.
Nell’813, un anno prima della sua morte, Carlo associò alle funzioni imperiali Ludovico, incoronandolo egli stesso con una cerimonia laica che tendeva a garantire l’indipendenza del figlio dalla Chiesa. La conservazione dell’unità imperiale fu ripetutamente minacciata durante il regno di Ludovico (soprannominato il Pio). Egli associò all’impero il figlio Lotario, destinando gli altri figli, Pipino e Ludovico, a svolgere funzioni di viceré rispettivamente nella Francia meridionale e in Germania (Ordinatio imperii, 817). L’autorità imperiale sulla Chiesa venne rafforzata.

Lotario, inviato a Roma nell’824, anche per reprimere scandali e conflitti che fiorivano nella città, emanò un Constitutum che poneva sotto l’autorità imperiale la popolazione e l’amministrazione cittadina e stabiliva che il papa, eletto dai Romani (laici e chierici), doveva prestare giuramento all’imperatore prima di essere consacrato.
Ludovico ebbe un ultimo figlio nell’823, Carlo, che fu poi detto il Calvo. Per assegnargli una parte dell’eredità rimise in discussione l’Ordinatio dell’817 e la modificò a danno del primogenito Lotario. Fu l’inizio di una lunga guerra civile e di una serie di disordini che durarono fino all’840, anno in cui morì Ludovico.

Era morto intanto anche Pipino; i due fratelli Ludovico e Carlo, con il giuramento di Strasburgo (il cui testo è considerato il primo documento del volgare francese), si coalizzarono contro Lotario e lo sconfissero.

La pace fu stipulata il 14 febbraio 843 a Verdun e si stabilì in quel trattato la definitiva divisione dell’impero. Il titolo imperiale, assegnato a Lotario, non aveva più che un valore formale. Ludovico II, successo a Lotario nell’855, trascorse la maggior parte della vita in Italia, alle prese con i problemi di un paese in cui la presenza dei Bizantini, del Papato, dei residui longobardi e, infine, degli Arabi creava difficoltà politiche di ogni sorta.
Dopo Ludovico II, ebbe la Corona imperiale Carlo il Calvo. Sotto il suo regno una ribellione di principi impose il riconoscimento della ereditarietà dei grandi feudi, sancita nel Capitolare di Quierzy. (14 giugno_ 877)
Incursioni normanne, pirateria saracena, rivolte interne, tendenze indipendentistiche dei grandi signori (come Bosone, che fece della Provenza un regno indipendente) portarono lo Stato in condizioni di sfacelo.
Dopo la morte di Carlo il Calvo (877) ed un periodo di conflitti dinastici, fu imperatore Carlo il Grosso (881). Incapace, per le proprie personali debolezze e per le difficoltà della situazione, di affrontare i problemi che gli stavano di fronte, egli fu deposto nell’887. L’ultimo suo gesto umiliante fu il pagamento di un forte riscatto ad una banda di Normanni che assediava Parigi. L’impero era finito: tutto il suo territorio era coperto da una rete di grandi signorie feudali, sotto la quale non potevano ancora riconoscersi i confini delle nazioni.


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