LA CRISI DEL TERZO SECOLO

LA CRISI DEL TERZO SECOLO

  • Diffusione epidemie e loro ripetersi; forte riduzione demografica.
  • Enorme aumento pressione fiscale.
  • Fuga dei contadini dai villaggi verso zone remote; banditismo.
  • Difficoltà nel reclutamento degli eserciti: reclutamento barbari (come federati) in qualità di mercenari; malcontento delle truppe romane.
  • Riduzione del potere d’acquisto della moneta; progressiva riduzione del quantitativo di oro ed argento in essa contenuto.
  • Gli amministratori devono garantire la riscossione delle tasse con i propri beni.
  • Incursioni esterne di Goti (cercano bottino e terre in cui insediarsi) e Persiani (tentano di erodere il dominio romano in Oriente).
  • Periodo di anarchia militare (235-285 d.C.): gli Imperatori restano in carica pochi anni e muoiono di morte violenta (assassinati dai militari, in battaglia, uccisi in congiure di palazzo, suicidi).
    • – L’imperatore Valeriano (253-60) avventuratosi in territorio persiano con un esercito provato dalla peste, fu catturato dai nemici guidati dal re persiano Shapur e subì una triste sorte: lavorò, come schiavo, alla costruzione di una diga. Nessuno, giustamente, tentò la folle impresa di liberarlo.
  • Frammentazione dell’Impero (alcune regioni si rendono indipendenti le une dalle altre: divisione in tre parti).
    • L’imperatore Gallieno (260-268) toglie ai senatori il comando delle legioni: distinzione tra potere civile e funzioni militari (ma anche lui verrà assassinato dai suoi generali).
  • Durante il III sec. si intensifica la pressione delle popolazioni ostili lungo i confini dell’impero (Franchi, Burgundi, Alamanni, Vandali, Goti, Sarmati, Iutungi, ecc.); tali popolazioni si spingono a volte in Italia per effettuare razzie e saccheggi.
    • Per difendere la capitale dai barbari Aureliano (270-275) fece costruire una poderosa cinta muraria (le cosiddette “Mura aureliane”): quasi ventimila metri di circonferenza, oltre sette metri di altezza e quattro di larghezza, diciotto porte. Un gigantesco monumento che ancora oggi ricorda quegli anni drammatici in cui Roma lottò per la sopravvivenza.
  • Aureliano ucciso dai suoi generali senza alcun motivo: degrado ambienti di corte.
  • I Goti si trasferiscono stabilmente nella penisola balcanica, spopolata dalle guerre e dalla peste.
  • Persecuzioni sistematiche contro i cristiani (appropriazione beni ecclesiastici).