LA CRISI DEL 29

LA CRISI DEL 29

LA CRISI DEL 29


La crisi è successa in America e se ne discute ancora adesso.

Vi sono stati due elementi certamente determinanti.

  • La crisi dell’agricoltura e della produzione agricola, che ha portato ad una sovrapproduzione seguita dall’abbassamento dei prezzi. La produzione non aveva più sbocco sul mercato. C’è stata una immediata ripercussione della crisi: il venir meno dei generi di primo consumo.
  • L’eccesso di investimenti e speculazioni esasperato. La grandissima crisi ha provocato il fallimento di banche ed industrie. I titoli di borsa precipitavano. La crisi si è creata e si autoalimentava.

Le reazioni sono state differenti.

Dal ’29 al ’32 il Governo Americano repubblicano ha attuato un forte protezionismo. Gli altri Paesi europei sono stati costretti ad attuare le stesse mosse. Solo l’Inghilterra ha tentato di riprendere i mercati. Il Commowealth è stato importante per questa crisi. È stato attuato il protezionismo all’interno degli scambi tra le colonie. C’è stata una chiusura degli Stati Uniti e di tutti gli Stati europei.

Nel ’32 Roosevelt, con il New Dial, ha proposto la soluzione. Il New Dial era un nuovo corso dell’economia. Roosevelt ha tentato con successo di modificare l’economia americana attraverso un moderato intervento statale. Non si trattava di una modifica delle strutture. Lo Stato interveniva nell’economia, ma non si trattava di uno spostamento verso un’economia di tipo socialista. Si abbandonava la politica liberista del laissez-faire. Il mercato si diceva essere governato da leggi di mercato create da Dio e radicate nell’economia. L’intervento dello Stato era importante per evitare le situazioni di queste crisi cicliche. Vennero promulgati atti con incentivi di finanziamento per non eccedere nella produzione. Si dovette svalutare il dollaro per renderlo competitivo sul mercato. L’esportazione era agevolata. Furono anche editi degli atti che miravano a regolare i rapporti concorrenziali tra le aziende (come l’antitrust).

Il New Dial ricomprendeva una grande riforma sul piano sociale. Furono aumentati i salari, ridotti gli orari, promosse l’assistenza e le agevolazioni. Era un nuovo corso della politica. Non si può sollevare l’economia senza qualcosa in grado di coinvolgere la società intera.

Dal ’32 al ’34 vi fu un miglioramento che portò infine ad uscire dalla crisi. Ci fu spazio per altre riforme. Negli U.S.A. nacque lo stato sociale, la tutela degli anziani, dei nullatenenti e dei disoccupati. Tutto questo non c’era mai stato negli U.S.A.. I disoccupati erano “umiliati” dal prendere il sussidio che spettava loro. Si cercava di rendere tutti utili in qualsiasi tipo di lavoro che serviva. Si cercavano le modalità per integrare il disoccupato nel mondo del lavoro.

Il Tennessee è stata una zona particolarmente colpita dalla crisi del ’29. Qui fu attuato un rimboschimento e furono promosse riforme particolari in grado di portare l’area a risorgere. Roosevelt ha avuto consensi più dal popolo che dalla politica. La Corte Suprema ha dichiarato alcuni suoi interventi illegittimi. La borghesia non era contenta di abbandonare il vecchio corso liberista. Il Presidente aveva l’appoggio del popolo e dei sindacati. I sindacati erano slegati dalla politica. Negli U.S.A. è stato promosso un sindacato senza alcun tipo di contatto con il mondo politico.

Italia. L’Italia rimaneva chiusa nella sua autarchia.

Francia ed Inghilterra. La Francia è stato il Paese europeo meno toccato. I maggiori problemi erano le misure deflazionistiche attuate per paura da tutti i Paesi europei.

Nel ’32 vi fu una grande avanzata dei cartelli delle Sinistre. Nel ’34 le Destre tentarono di dimostrare la loro forza (molti movimenti che si sono sviluppati in Francia erano finanziati da Mussolini). Le manifestazioni giunsero vicine al colpo fascista. Nel ’36 si costituì il Fronte popolare. In Francia questo ha vinto, in Spagna ha perso. Il Fronte popolare era un’unione di socialisti e Comunisti (non Radicali). La Terza Internazionale aveva detto che sarebbe stato necessario trovare accordi con i riformisti pur di contrastare l’avanzata dei partiti fascisti. Questo fatto era particolarmente importante. Hindeburg era appoggiato da tutta la Sinistra. Si crearono fronti popolari proprio grazie a questo appello.

L’organizzazione della Nazione inglese è stata importante, perché ha permesso all’Inghilterra di uscire dalla crisi. Il prodotto inglese era privilegiato. Furono abbassati dazi tra le Colonie e la Madrepatria. L’Inghilterra non ha ceduto, avendo anche una maggiore flessibilità politica. Venne promessa l’indipendenza alle Colonie. Queste richiedevano l’autonomia totale. Molte Colonie si sono slegate dalla Madrepatria. L’Inghilterra è sempre stata accondiscendente con tutte tranne che con l’India, più importante e ricca.

Spagna. Dalla Spagna si ha la proiezione verso la Seconda Guerra Mondiale. La guerra civile ha avuto ripercussioni fondamentali per il futuro dell’Europa. All’inizio degli anni ’20 c’è stato un ribaltamento della situazione politica. Non c’è stato un cambio della struttura monarchica costituzionale. Primo de Rivera è stato un dittatore che proveniva dal Governo della Catalogna e poteva contare sul consenso del Sovrano. La Spagna è stata toccata dalla crisi del ’29.

Nel ’31 si sono tenute nuove elezioni con un’avanzata delle sinistre, l’abbandono del Paese del Monarca e la dichiarazione della Repubblica. Il nuovo governo democratico ha cominciato ad agire con riforme democratiche (suffragio universale). Non ha contemplato però situazioni politiche che sono emerse, come il discorso dei Paesi Baschi, che chiedevano la secessione. Le ribellioni venivano sedate o con il compromesso o con l’ingresso violento dello Stato. Talvolta il Governo democratico doveva reprimere duramente. La riforma agraria è sempre stata un tallone d’Achille per i Governi che la promettono e non la mantengono.

Nel ’33 le forze democratiche vengono sconfitte dal ritorno della classe conservatrice ad autoritaria.

Il periodo dal ’34 al ’35 è stato denominato “Bienio Nigro”. Si è cominciata una politica di repressione anche agli scioperi. Il Governo era appoggiato, inizialmente, da forze sociali come la grande industria e l’alta borghesia. Dal ’34 queste hanno negato il loro appoggio.

La politica europea era caratterizzata da un grande disagio. Nel ’33 Hitler è salito al potere ed è uscito dalla Società delle Nazioni, dopo che la Repubblica di Weimar aveva compiuto tanti sforzi per entrarvici.

L’Italia ha attaccato l’Etiopia. Essendo stata l’Etiopia una Nazione appartenente alla Società delle Nazioni, l’Italia ha attaccato un’alleata.

In Germania si era ritornati alla leva obbligatoria. La Renania era stata rivitalizzata. L’opposizione veniva soffocata nel sangue. Il ’34-’35 è stato qui il “Biennio Nero”. Nel ’34 vi fu un grande sciopero generale con misure restrittive ed atti di violenza. Le elezioni del ’36 furono vinte dal Fronte popolare. Le elezioni furono falsate nella forma con atti di violenza. Vi erano organizzazioni e gruppi violenti, alcun di questi anche finanziati da Mussolini. La “Falange” ha appoggiato il colpo di Stato del ’36 in Spagna che ha portato alla dittatura di Franco. Nonostante tutto le Sinistre sono riuscite a vincere.

La crisi politica spagnola ebbe anche delle conseguenze.

Sudamerica. Il Sudamerica è stato colpito dalla crisi del ’29 che ha alimentato i Governi di Destra e delle forze fasciste. Una delle caratteristiche del Sudamerica era quella di reggere la propria economia sulla monocoltura. Gli Stati erano dipendenti dal mercato. La popolazione era alla fame. La politica e l’economia erano gestite come una fonte per l’Europa. Il Sudamerica era dipendente dal mercato inglese ed americano. Il prodotto del lavoro agricolo era portato greggio negli Stati Uniti, dove veniva lavorato. La Bolivia è ancora oggi la maggiore produttrice di stagno. Venivano sfruttate le materie del sottosuolo. Gli Stati Uniti avevano anche interferenze con il Governo sudamericano. I latifondisti monoagricoli costituivano una società conservatrice che potesse soddisfare i propri interessi e compiacere gli Stati Uniti. I movimenti di ribellione sono sempre stati fermati. Dopo il ’30 questa situazione andava sempre più esasperandosi. Emergevano movimenti fascisti che formavano anche Governi.

A Cuba è andato al potere Batista, in Nicaragua Somoza, tutti fino a quando la rivoluzione non li ha fatti decadere. Queste dittature fasciste proliferavano.

In Messico la guerra civile è durata per più di 10 anni, fino agli anni ’20, in cui si concretizzò una Democrazia. Qui la situazione era migliore rispetto ad altre zone del Sudamerica.

In Argentina c’era il giustizialismo di Perón. Questa era una posizione mediana nei confronti della popolazione. Non c’era un intaccamento dei privilegi da parte della borghesia. I lavoratori che si muovevano all’interno di organizzazioni erano tutelati. I Sindacati autonomi venivano soffocati nel Sangue.

Ancora non si conosce il vero motivo della crisi del ’29. Le due cause prima elencate sono importanti, ma perché sono state? Quali sono le altre? Non si sa ancora bene perché questa crisi sia scoppiata e la situazione può quindi ripetersi. Le crisi cicliche sono il tallone d’Achille del Capitalismo. Roosevelt è stato anche fortunato nel trovare i rimedi giusti.

Locke parlava di tutela dell’individuo, della vita e della libertà. Lo Stato liberale è il fautore del libero scambio. Il liberalismo classico pensava che le leggi del mercato venissero da Dio. Il Liberismo è un’esasperazione delle teorie liberali. Lo Stato deve stare fuori dall’economia. Si ritorna ai discorsi della Prima Rivoluzione Industriale. Il Liberismo è opposto al Sindacalismo. I Sindacati, nel sistema liberista, devono essere d’accordo per non venire soffocati. Le crisi economiche maggiori hanno attecchito in un sistema economico di tipo liberista. La storia ci ha insegnato la negatività dell’esasperazione del Liberismo senza leggi.

Il Keynes ha accusato gli Inglesi di Comunismo, perché il mercato doveva essere controllato.

Lo Stato deve regolamentare il mercato. Tutti gli Stati, dopo la crisi del ’29 hanno cercato di attuare una politica deflazionistica. Lo Stato deve occuparsi di incrementare il consumo, non deve cercare il possesso. Servono flessibilità e movimento. Il Liberismo ci avvicina alle crisi.