LA COSCIENZA DI ZENO ANALISI

LA COSCIENZA DI ZENO ANALISI

LA COSCIENZA DI ZENO ANALISI

FONTE:https://digilander.libero.it/squarec/Letterature/Zeno.html


Zeno Cosini è stato in cura da uno psicoanalista e, seguendo un consiglio dello stesso medico, ha deciso di scrivere un diario della sua vita, al fine di potersi rispecchiare nel testo da lui scritto. In effetti, il libro è una sorta di dettagliata autobiografia, condotta attraverso una scrupolosa, sottile ed ironica introspezione. Lo scrittore reputa fondamentali alcune tappe della propria vita: il suo eterno vizio del fumo, la morte di suo padre, la storia del suo matrimonio, quella del suo tradimento con un’amante e le vicissitudini passate nel tentativo di costituire un’associazione commerciale. Il vizio del fumo è rappresentato come un difetto alquanto difficile da correggere: Zeno era solito segnare sempre le date in cui avrebbe dovuto fumare la sua ultima sigaretta: riprometteva di fumare l’ultima sigaretta in ogni occasione importante della sua prima parte della vita, oppure ogniqualvolta la giornata aveva una data particolare. Le sue ultime sigarette hanno segnato le tappe della sua maturazione e, anche il tentativo della moglie di condurre Zeno in una clinica dove lo avrebbero costretto a smettere di fumare, si concluse con un fallimento totale. Uno degli eventi che hanno colpito la sensibilità di Zeno in modo particolare, è stata la morte del padre. In realtà i due non erano mai andati molto d’accordo, o almeno Zeno non aveva mai sentito il bisogno di stargli vicino tanto quanto durante le ultime fasi di vita.


Il padre si spense lentamente, condannato da una malattia mortale che lo portò a perdere buona parte della ragione e della sensibilità, ancor prima della morte effettiva. La morte del padre riveste un significato particolare nella psicoanalisi del personaggio, poiché, subito prima di morire, il padre aveva colpito il figlio con una mano: era impossibile sapere se questa azione poteva essere considerata volontaria o meno, però Zeno sapeva bene che, subito prima di quello schiaffo, aveva costretto il padre a restare fermo in letto contro la sua volontà. Concluso questo evento drammatico, se en aperse subito un altro, quella concernente il suo inserimento in casa Malfenti e la strana storia del suo matrimonio. Zeno aveva conosciuto ed ammirato da subito Giovanni Malfenti, uomo d’affari molto abile e poco raffinato. Una serie di circostanze fece in modo che Zeno riuscisse a conoscere le quattro figlie di Giovanni, la bella Ada, l’altrettanto bella e più giovane Alberta, la meno bella Augusta e la piccola e pestifera Anna. Fin da subito cercò di fare la corte ad Ada, la più desiderabile tra le sorelle, però a più fasi l’interessata riuscì a manifestare il proprio disinteresse verso una proprosta di matrimonio, preferendo a Zeno Guido, un giovane di origine argentina destinato a divenire amico dello stesso Zeno. Questi, dopo essere stato respinto da Ada, ottenne lo stesso risultato anche con Alberta. Infine si risolse di chiedere la mano di Augusta, la quale era da tempo innamorata di lui. Il suo matrimonio potrebbe essere considerato felice, perché infine sbocciò l’amore fra i due, ma Zeno non riuscì ad esimersi dall’intrattenere una lunga relazione adultera con un’altra ragazza, Carla. La relazione con questa preoccupò molto Zeno, costringendolo ad una notevole quantità di menzogne più o meno grandi. La conclusione della relazione, nonostante tutto, risultò piuttosto traumatica, tanto che Zeno, finalmente, decise seriamente di mettersi a lavorare, accettando un posto nella casa commerciale di Guido. Le vicende di questa casa commerciale non furono mai particolarmente felici e si conclusero con il suicidio dello stesso Guido.

Ma l’oggetto maggiormente analizzato è la malattia di Zeno, la quale, riesce sempre ad assalirlo in momenti differenti e con differenti modalità. Lui stesso giunge a definirla malattia immaginaria, ma contemporaneamente questa deve essere anche tanto presente da condizionargli l’intera vita. L’esistenza di Zeno Cosini è impedita in realtà dalla sua stessa coscienza e dall’eccessivo compiacimento introspettivo che egli sfrutta per poter continuamente tergiversare e crearsi degli alibi. La conclusione del diario è affidata alla descrizione dell’inizio della prima guerra mondiale ed alle considerazioni che Zeno, allargando finalmente il campo d’indagine, fino ad ora limitato ad una morbosa auscultazione, fa sui tempie sull’umanità.

PERSONAGGI

Il personaggio principale non può non essere Zeno, con al sua coscienza e le sue riflessioni introspettive. Zeno ritiene di non saper attribuire alcun senso al proprio passato e anzi di aver smarrito l’unità del proprio io. Nell’analisi riesce a ritrovare “immagini bizzarre” che si formano nella sua mente. Solo quando la sua capacità di autoanalisi si sarà affinata, Zeno sarà in grado di cogliere il senso di quelle immagini: così la locomotiva che sbuffa su una salita trascinando delle innumerevoli vetture si collegherà più avanti al rantolo del padre morente, nei cui confronti egli si sente profondamente colpevole. Negli ultimi capitoli Zeno non si presenta più come una persona malata, ma come una guarita, immersa nel presenta e sicura dei propri giudizi. Alla luce di questa riacquistata sanità, la sua “avventura psichica” gli appare un miscuglio di menzogne e invenzioni, escogitate per compiacere il Dottor S.: tutto il mondo costruito nel manoscritto appare illusorio ed inaffidabile. Le immagini apparse a Zeno sono respinte lontano, i suoi occhi guardano di nuovo nel vero spazio, dove non c’è posto per i fantasmi. I diversi piani di osservazione della realtà presenti all’interno del romanzo vengono saldati dall’ironia, che costituiscono l’elemento retorico fondamentale della scrittura.

Gli altri personaggi non possono assolutamente vantare una descrizione tanto personale ed introspettiva come quella di Zeno Cosini: si può però affermare che alcune figure sono state fondamentali nella sua vita. Suo padre, per esempio, ha caratterizzato in modo drammatico l’esistenza del figlio, rendendolo profondamente colpevole nei suoi confronti. In seguito hanno rivestito una particolare importanza nello sviluppo degli eventi Giovanni Malfenti e le sue quattro figlie, in modo particolare la bella Ada e l’innamorata Augusta. La figura di Augusta non viene scalfita nella sua importanza nemmeno dall’amante del marito, la povera Carla, la quale per lungo tempo ha dato la possibilità, più o meno piacevole, a Zeno, di vivere una sorta di doppia vita. E una notevole importanza è rivestita anche da Guido, che coinvolge Zeno nella sua casa commerciale, prima di spegnersi tragicamente.

AMBIENTE

Tutte le vicende si svolgono a Trieste, alle soglie della prima guerra mondiale. Gli ambienti che caratterizzano la vita di Zeno, corrispondono a quelli dei vari personaggi secondari: la casa del padre è indissolubilmente connesso al ricordo dello stesso padre e della sua morte ed in seguito la casa dei Malfenti è collegata soprattutto a Giovanni e ad Ada, poiché la relazione vera e propria di Zeno con Augusta si svolge nella casa in cui essi si trasferiscono dopo il matrimonio. Così è anche per la casa di Carla e della madre, ove avvengono gli incontri di Zeno con la sua amante. Infine, la casa commerciale corrisponde al luogo dove si sviluppa il rapporto con Guido. In mezzo a questi ambienti principali ve ne sono numerosi secondari, ove Zeno vive alcune vicende di importanza meno rilevante.

NARRAZIONE

La narrazione è l’esame della vita di Zeno, compiuta proprio da colui che viene esaminato. Ignora quali siano le linee della narrazione, perché il suo racconto gli viene suggerito dall’involontario affiorare di ricordi, cioè di frammenti di realtà, che la sua coscienza gli rivela poco a poco, per permettergli di osservarsi e di giudicarsi nel suo agire passato. È evidente che in questa prospettiva il narratore non conduce la storia, ma si fa condurre da essa; non sa dove essa approderà e deve attendere la spiegazione di ciò che ha narrato. La complessione dimensione entro la quale viene collocato il racconto, è subito resa manifesta dalla prefazione, dalla quale si apprendono alcune importanti informazioni: lo scopo puramente terapeutico del racconto e la pubblicazione del racconto effettuata con la volontà di indispettirne lo scrittore.

FULCRO CENTRALE

Il fulcro centrale è la coscienza di Zeno, ovvero le riflessioni a margine di ogni evento che vanno poi a costituire il materiale utile per la psicoanalisi del personaggio. Il racconto è incentrato sul personaggio Zeno Cosini, sulla sua personalità, sulla sua malattia, sul suo pensiero, sulle sue vicende e sui suoi alibi.

GENERE

Il testo è scritto sotto forma di un diario autobiografico introspettivo, presentato come una rassegna di ricordi di situazioni da tempo trascorse, sebbene ancora presenti piuttosto lucidamente nella mente dell’autore.


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