LA CELESTINA RIASSUNTO

LA CELESTINA RIASSUNTO


“La Celestina” nasce dalla penna di Fernando de Rojas nel 1499 con il titolo di “Comedia de Calisto y Malibea”, e fin da subito non è facilmente collocabile in un unico genere letterario. Nel corso degli anni sarà sottoposta a numerose e ripetute revisioni, che daranno vita a varie edizioni. Cambierà prima il suo nome da “Comedia” a “Tragicomedia”, assumendo così in pieno il proprio carattere tragico e drammatico, e poi diverrà semplicemente “La Celestina” dal nome della protagonista malvagia dell’opera.

E’ stata definita come una parodia del romanzo cortese, tuttavia credo che sia molto di più. Tratta il tema dell’amore fra l’eroico Calisto e la giovane Malibea, e si potrebbe pensare che sia la fine tragica di questa storia sentimentale a dare all’opera il suo stampo di tragicommedia. Invece no. La figura di Celestina, e pure gli altri personaggi come Sempronio e Pàrmeno, sintetizzano bene le ombre, il male e la meschinità umana che quest’opera vuole descrivere. Il denaro e il tornaconto personale diventano le uniche cose che contino a questo mondo, e riescono anche a sconfiggere il vero amore e la sincera amicizia. Non si comprende chiaramente se tali oscure caratteristiche vogliano essere celebrate o se invece si voglia mettere in guardia contro di esse, tuttavia è certo l’intento di insegnamento morale che l’autore aveva nel comporre “La Celestina”. I personaggi e le azioni si muovono su un bassifondo di prostituzione, ruffianismo, delinquenza, tradimento e venialità che doveva essere la Spagna ( ma non solo ) al tempo della Reconquista. Fondamentalmente “La Celestina”, che è stata definita un romanzo dialogato perché non è facile assegnarla né alla categoria dei romanzi ma neppure a quella dei testi teatrali, è basata sul realismo, sulla viva e cruda osservazione della realtà del tempo che viene trascritta su carta; il fine ultimo è quello di avvertire i giovani inesperti, ingenui e idealisti della orrenda natura del mondo e della società. I gradini più bassi della società e gli animi più infimi e sporchi la fanno da padrone, non necessariamente perché debbano piacere di più, ma perché tale è la situazione anche fuori dalle nostre case, almeno secondo Fernando de Rojas. Lo si potrebbe definire precursore del romanzo picaresco spagnolo.

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