L’ira di Achille traduzione
(da Libro I, vv. 148-187)
A lui, guardandolo storto, disse Achille, veloce nei piedi(1):«Ah, rivestito d’impudenza(2), esoso nell’anima,
150- come può volentieri un Acheo obbedire ai tuoi comandi,per mettersi in marcia o affrontare con forza i nemici?Io non sono venuto per i Troiani armati di lancia a combattere qui, ché di nulla mi sono colpevoli(3):
- (1) veloce nei piedi: “rapido nella corsa”; è epiteto ricorrente di Achille.
- (2) rivestito d’impudenza: arrogante.
- (3) di nulla…colpevoli: non hanno commesso alcuna colpa nei miei confronti.
155- né mai sono stati a Ftia(4), fertile popolosa,a devastare i miei campi, perché tra qui e lì ci sono troppi monti ombrosi e mare fragoroso:ma te, sfrontatissimo, abbiamo seguito, per i tuoi comodi,a mietere gloria per Menelao e per te, faccia di cane(5),
- (4) Ftia: città della Tessaglia, di cui Achille era re.
- (5) faccia di cane: l’insulto di Achille è molto forte.
160- a danno dei Troiani; del che non ti curi né ti preoccupi,e invece tu proprio minacci di togliermi il premio per cui molto ho penato, e me l’hanno donato i figli degli Achei(6).Mai ho un premio pari a te, quando gli Achei distruggono una città ben popolata dei Troiani;
- (6) i figli degli Achei: i giovani Greci, i guerrieri. Il “premio”è la schiava Briseide.
165- ma la maggior parte della guerra faticosa la fanno le mani mie; se poi una volta c’è da dividere, a te va il premio di molto maggiore, ed io uno piccolo, tutto mio,me ne riporto alle navi, dopo essermi sfiancato a combattere.Ma ora me ne torno a Ftia, perché è certo assai meglio
170- tornarmene a casa sulle navi ricurve(7), né ho intenzione di restar qui disonorato, a procacciarti(8)
benessere e ricchezza».Gli rispondeva allora Agamennone sovrano:«Fuggi pure, se la voglia ti spinge, né certo io ti prego per me di restare: al mio seguito ci sono anche altri.
- (7) ricurve: epiteto formulare ricorrente in riferimento alle imbarcazioni.
- (8) procaciarti:procurarti.
175- che mi faranno onore, ma sopra tutti Zeus sapiente.Il più odioso mi sei, fra i re alunni di Zeus(9):
sempre ti è cara la lite, le guerre e le battaglie:se molto sei forte, questo in fondo è dono d’un dio(10).
Tornato a casa con le navi tue e con i tuoi compagni,
- (9) alunni di Zeus: i re sono considerati“allievi” di Zeus in quanto si riteneva chela loro autorità avesse origine divina.
- (10) se sei… d’un dio: Agamennone pare sminuire il valore di Achille.
180- sopra i Mirmidoni(11) regna, ma io di te non mi curo,e non tremo della tua ira; anzi, voglio minacciarti così:dato che a me Febo(12)
Apollo ritoglie Criseide,la spedirò con la nave mia e con i miei compagni,ma io mi porto via Briseide dalle belle gote(13),
- (11) Mirmidoni: popolo della Tessaglia.
- (12) Febo: significa“luminoso” ed è epiteto ricorrente di Apollo, spesso considerato dio del Sole.
- (13) dalle belle gote: epiteto formulare,per sottolineare la bellezza femminile.
185- venendo in persona alla tenda, lei, il tuo premio, che(14) tu sappia bene quanto sono più forte di te, e chiunque altro rifugga di mettersi a pari con me ed eguagliarmi a fronte(15)».
- (14) che: affinché.
- (15) rifugga… a fronte: non osi ritenersi pari ame e confrontarsi con me.
Ma il Pelide(16) di nuovo, con parole oltraggiose(17),si rivolgeva all’Atride(18), non desisteva ancora dall’ira:
- (16) Pelide: il “figlio di Peleo” è Achille.
- (17) oltraggiose: offensive.
- (18) Atride: Agamennone, figlio di Atreo.
225- «Avvinazzato(19), tu che hai lo sguardo del cane, ma il cuore diun cervo(20),mai di armarti alla guerra insieme all’esercito,né di appostarti in agguato con i più forti degli Acheiti senti il coraggio nell’animo: questo ti sembra la morte.Certo che è molto più comodo, nello spazioso accampamento acheo,
- (19) Avvinazzato: ubriacone.
- (20) tu che hai… cervo:tu che sei minaccioso come un cane ma vile come un cervo.
230- rapinare premi a chiunque parli diverso da te(21).Sei un re che divora il suo popolo, poiché comandi su gente da nulla:se no adesso, figlio di Atreo, era l’ultima volta che insolentivi!(22)
- (21) parli diverso da te: ti si opponga.
- (22) insolentivi: offendevi.
Ma ti dirò una cosa, e farò un gran giuramento:
240- certo un giorno verrà rimpianto di Achille ai figli degli Achei,a tutti quanti, e allora non sarai capace, per quanto ti affligga(23),di dare un aiuto, quando molti per mano di Ettore massacratore cadranno morendo; e tu dentro ti mangerai l’anima,crucciandoti(24) che al migliore degli Achei negasti un compenso».
- (23) ti affligga: ti tormenti.
- (24) crucciandoti: pentendoti.