INDIPENDENZA ITALIANA

INDIPENDENZA ITALIANA

INDIPENDENZA ITALIANA


I diversi partiti che sostenevano il dibattito sull’indipendenza italiana furono, con le opportune differenziazioni al loro interno, sostanzialmente due: i liberali ed i democratici.

I democratici, che si rifanno alla tradizione democratica francese, ebbero il loro massimo esponente in Giuseppe Mazzini, fondatore della giovine Italia. Mazzini era favorevole alla via insurrezionale con atti di guerriglia partigiana, la guerra per bande, che portassero ad uno stato italiano unito e repubblicano. Mazzini infatti osteggia la monarchia che molto spesso aveva tradito i patrioti. All’interno degli stessi democratici troviamo due correnti di pensiero. La prima, che ebbe come principale figura Filippo Buonarroti, aveva come obbiettivo primario il raggiungimento dell’indipendenza, cui sarebbero seguite le riforme sociali. La secondo, che aveva come esponenti Carlo Pisacane e Giuseppe Ferrari, vedeva come prioria’ le riforme sociali.

I liberali, che si rifanno al costituzionalismo inglese, si battevano per il riconoscimento dei diritti fondamentali dell’uomo. Essi, rispetto ai democratici, erano fautori di una linea diplomatica ed ad un graduale riformismo. Bisogna, infatti, prima di pensare all’unia’, rafforzare economicamente e socialmente il paese. I massimi esponenti del Liberalismo furono: Massimo D’Azeglio, un liberale laico, Cesare Balbo, che aveva simpatie verso la monarchia sabauda (neoghibellino), Vincenzo Gioberti, che sosteneva l’idea di un’Italia federale la cui guida fosse il Papa (neoguelfo, Carlo Cattaneo, fautore di uno stato federale e repubblicano.

L’insurrezione italiana inizia a Palermo e si diffonde a macchia d’olio in tutte le cita’ italiane costringendo i vari sovrani a concedere costituzioni liberali come lo statuto albertino concesso ai piemontesi da Carlo Alberto. Al nord molte cita’ italiane si ribellano al domino austriaco (cinque giornate di Milano) e chiedono aiuto al Piemonte che scende in campo dichiarando guerra all’Austria (prima guerra d’indipendenza). In aiuto del Piemonte e dei patrioti lombardi si schierano anche la Toscana, Napoli e il Papa. Ma la coalizione anti – austriaca mostra presto le sue debolezze. Dopo una serie di iniziali vittorie, infatti , a causa dell’abbandono della Toscana e del Papa i piemontesi sono sconfitti e costretti a firmare l’armistizio. Nelle maggiori cita’ italiane pero’ l’insurrezione porta alla cacciata dei sovrani e al formarsi di repubbliche popolari come a Firenze, Venezia e a Roma. Sotto la spinta dei patrioti Carlo Alberto viola l’armistizio e attacca l’Austria ma viene pesante,mente sconfitto ed e’ costretto ad abdicare in favore del figlio Vittorio Emanuele II, che firma a Vignale l’armistizio con gli austriaci. In seguito tutte le repubbliche del nord in breve tempo capitolarono.

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