IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI FIGURE RETORICHE

IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI FIGURE RETORICHE

In morte del fratello Giovanni è un sonetto scritto da Ugo Foscolo


1.Un giorno, se io non andrò sempre fuggendo di gente in gente,

mi vedrai seduto, caro fratello, sulla tua tomba, a piangere la tua giovinezza spezzata come un fiore reciso.

2.Rimasta ormai sola, nostra madre, trascinando a fatica il peso della sua vecchiaia,

parla di me con il tuo corpo muto,

ma io posso solo tendere verso di voi le braccia

e posso salutare solo da lontano la mia casa/la mia terra natìa.

3.Sento che il Destino mi è avverso

e sento le preoccupazioni interiori, che durante la tua vita ti procurarono malessere,

e prego anche io, come te, di trovare un giorno pace nel tuo stesso porto (la morte).

4.Questa speranza oggi mi resta!

O popoli stranieri (che mi ospiterete nel mio peregrinare) possiate rendere il mio corpo senza vita

al petto di mia madre addolorata.


STRUTTURA DEL SONETTO:

Sonetto di endecasillabi, ricco di enjambement (vv 1-2, 2-3, 3-4; vv. 9-10, 13-14). E’ stato scritto nel 1803, il poeta in questo periodo è un esule in Italia dopo la delusione del trattato di Campoformio (con cui Napoleone ha ceduto il Veneto all’Austria). E’ un sonetto coevo di “A Zacinto”.

PRINCIPALI FIGURE RETORICHE: metonìmia (pietra per tomba, si tratta del materiale per la cosa), sineddoche (i miei tetti per la mia casa, si tratta di una parte per il tutto).

ARGOMENTO (ciò di cui si parla): la morte del fratello Giovanni e il dolore della madre.

TEMA (cioè l’interpretazione del sonetto): lo spunto della morte del fratello

  • per Foscolo occasione per parlare ancora una volta della sua condizione di esule, pieno di sofferenze (le secrete cure). La morte del fratello sembra essere un presentimento di qualcosa di brutto che sta per accadere anche al poeta (sento gli avversi numi, che al viver tuo furon tempesta).

Nel sonetto ricorrono anche altri temi: la nostalgia per la patria (sol da lunge i miei tetti saluto), la morte vista come un riposo dalle fatiche della vita, una liberazione finale (prego anch’io nel tuo porto quiete).


PAROLE-CHIAVE/PORTATRICI DI SIGNIFICATO:

pietra= tomba;

palme deluse= braccia deluse perché lontane dalla sua terra natìa, abbracciano invano, solo idealmente, i parenti lontani.

Avversi numi= il destino che gli è contrario; secrete cure= preoccupazioni dell’animo; porto= morte;

quiete= riposo definitivo/pace eterna.

RIFERIMENTI NEOCLASSICI= F. ricorda alcune poesie classiche.

  1. L’immagine del fratello che muore ancora giovane è ripresa dal carme 101 del poeta romano Catullo;
  2. L’immagine della vita spezzata in giovane età come un fiore reciso ricorda Virgilio che nell’Eneide parla della morte di Eurialo utilizzando lo stesso paragone.

ELEMENTI ANTICIPATORI DEL ROMANTICISMO:

i temi dell’amor di patria, dell’esilio, della nostalgia, l’idea della morte come pace eterna. In generale i forti sentimenti che trasmette la poesia.

ANCORA UNA VOLTA, DUNQUE, FOSCOLO CI DIMOSTRA DI ESSERE UN AUTORE NEOCLASSICO MA CHE ANTICIPA GIA’ IL ROMANTICISMO.

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