ILIADE RIASSUNTO SCUOLA ELEMENTARE

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Iliade Poema epico in 24 canti attribuito a Omero, composto in esametri dattilici probabilmente tra il IX e l’VIII secolo a.C. Considerato tra le più importanti testimonianze della letteratura greca arcaica, è uno dei massimi capolavori della cultura universale


È il decimo e ultimo anno dell’assedio di Troia; nel campo dei greci infuria un’epidemia inviata da Apollo, adirato perché Agamennone, re dei greci e comandante supremo dell’esercito acheo, ha preso prigioniera la giovane Criseide e rifiuta di renderla al padre, sacerdote del dio. L’indovino Calcante svela la causa dell’epidemia e suggerisce di restituire la fanciulla per placare l’ira di Apollo. Agamennone pretende in cambio Briseide, schiava del più valoroso tra i guerrieri greci, Achille, che l’aveva ricevuta come premio di guerra dallo stesso Agamennone. Achille si sente disonorato, s’infuria e decide di ritirarsi dalla guerra. Sua madre Teti chiede e ottiene da Zeus di ostacolare i greci fino a quando Achille non torni a combattere (canto I).


Zeus manda ad Agamennone un sogno ingannevole che lo convince sia giunto il momento di attaccare Troia (canto II).


Inizia la battaglia e il troiano Paride si offre di sfidare in duello il greco Menelao per decidere le sorti della guerra: mentre i troiani e la bellissima Elena assistono alla scena dall’alto delle mura di Troia, Paride sta per soccombere, ma viene salvato da Afrodite (canto III).


I combattimenti si interrompono e sembra che la guerra stia per concludersi, ma Era, che odia i troiani, ottiene da Zeus la promessa che Troia sarà sconfitta e distrutta. Per intervento di Atena la guerra riprende (canto IV):


negli scontri si mettono in luce il greco Diomede, al quale Atena ha conferito una forza straordinaria, e i troiani Enea ed Ettore, sostenuti da Afrodite e Ares (canto V).


Poiché i troiani stanno per avere la peggio, l’indovino Eleno consiglia al fratello Ettore, comandante dell’esercito troiano, di offrire sacrifici ad Atena affinché ridimensioni la potenza di Diomede. Ettore rientra in città, ordina i sacrifici e incontra la moglie Andromaca che, tra le lacrime, gli chiede di non esporsi in battaglia; Ettore, consapevole del proprio ruolo, la convince che sarebbe per lui un disonore non combattere in prima linea (canto VI).


La battaglia riprende; Ettore sfida a duello Aiace Telamonio, ma la sfida rimane senza vincitori perché cala la notte (canto VII).


Zeus vieta agli dei qualsiasi intervento nella guerra, che riprende dopo una breve tregua per seppellire i morti; i troiani incalzano i greci e li respingono verso le loro navi (canto VIII);


gli achei decidono allora di inviare un’ambasceria ad Achille per chiedergli di tornare a combattere; l’eroe rifiuta, nonostante l’abile discorso di Ulisse (canto IX).


Agamennone invia nella notte Ulisse e Diomede a esplorare il campo troiano: i due greci, dopo aver ricevuto la delazione del troiano Dolone, attraversano l’accampamento dei traci e ne fanno strage (canto X).


Al mattino i combattimenti riprendono e molti guerrieri greci, tra i quali anche Agamennone, Diomede e Ulisse, vengono feriti (canto XI).


I troiani, guidati da Ettore, riescono a sfondare il muro che i greci avevano costruito a difesa delle loro navi (canto XII),


ma Poseidone rincuora gli achei, che reagiscono (canto XIII).


Con l’aiuto del Sonno, Era ordisce un tranello per nascondere a Zeus l’aiuto che Poseidone sta offrendo ai greci, così Ettore viene ferito da Aiace e i troiani vengono messi in fuga (canto XIV).


Zeus scopre l’inganno di Era e ordina a Poseidone di ritirarsi dalla guerra e ad Apollo di sanare la ferita di Ettore. I troiani riprendono vigore e appiccano il fuoco alle navi dei greci (canto XV).


Per i greci la situazione si fa grave e Patroclo, il più caro amico di Achille, chiede all’eroe di prestargli le sue armi perché i greci credano che Achille sia tornato e si rianimino. Patroclo combatte con valore ma Ettore, aiutato da Apollo, lo uccide ai piedi delle mura di Troia (canto XVI).


Alla notizia della morte di Patroclo, Achille decide di riprendere a combattere e si riconcilia con Agamennone, mentre la madre Teti fa forgiare per lui da Efesto delle nuove armi (canti XVII-XIX).


Sceso in campo, Achille fa strage di troiani cercando Ettore (canti XX-XXI)


e, trovatolo, lo uccide, non prima di aver appreso da lui che morirà per mano di Paride. Poi il greco lega il cadavere del nemico al suo cocchio e lo trascina nella polvere intorno alle mura di Troia, mentre Andromaca e le donne troiane piangono (canto XXII).


Più tardi, nel campo dei greci, Achille partecipa ai giochi funebri in onore di Patroclo (canto XXIII).


L’indomani gli dei inviano Teti da Achille per chiedergli di restituire il corpo di Ettore al padre Priamo, il quale, recatosi da solo nella tenda dell’eroe greco, commuove Achille con il suo dolore e ottiene la restituzione del cadavere del figlio. I troiani possono così celebrare adeguatamente i funerali del loro eroe (canto XXIV).


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