ILIADE LIBRO VENTUNESIMO SIMILITUDINI

ILIADE LIBRO VENTUNESIMO SIMILITUDINI

FONTE: LA SIMILITUDINE NELLA POESIA EPICA LATINA Raccolta di testi a cura di FRANCO CAVIGLIA


160) vv. 12-16
“COME alla vampa di un fuoco volano via le LOCUSTE
e fuggono al fiume; arde la vivida fiamma
divampata improvvisa, quelle si gettano in acqua:
all’urto di Achille COSÌ la corrente del vorticoso Xanto
s’empì di frastuono, insieme dei cavalli e degli uomini.


161) vv. 22-29
“COME davanti ad enorme DELFINO tutti gli altri pesci
s’accalcano in fuga dentro le cale d’un porto spazioso,
presi dal panico; quello divora chiunque raggiunge;
i Troiani COSÌ tra le acque del fiume impetuoso
s’appiattarono sotto le rocce; quando fu stanco d’uccidere
[Achille} prese vivi dal fiume dodici giovani,
per vendicare la morte di Patroclo figlio di Menezio.
li portò fuori, sbigottiti COME CERBIATTI, …”.


162) vv. 257-263
“COME QUANDO IL FONTANIERE da una fonte di scura corrente
alle acque apre la via attraverso gli orti e i frutteti
maneggiando la marra, sgombrando il canale;
al suo fluire si disperde tutta la ghiaia
quello gorgoglia scorrendo veloce
sul terreno declive; corre avanti a colui che lo guida:
senza posa COSÌ l’onda del fiume era addosso ad Achille…”.


163) vv. 281-283
“ ‘Era invece destino che morissi di morte spregevole,
intrappolato da un fiume in piena COME UN GIOVANE PORCARO
che il torrente travolge, mentre lo passa d’inverno’ ”.


164) vv. 346-348
“COME QUANDO BOREA d’autunno asciuga di colpo
una vigna da poco allagata; ne gioisce chi la coltiva;
COSÌ s’asciugò tutta la piana, Efesto arse i cadaveri…”.


165) vv. 361-367
“[Il fiume] parlava riarso dal fuoco, le belle correnti bollivano.
COME dentro RIBOLLE una PENTOLA scaldata da una gran fiamma,
disciogliendo il grasso di un tenero maiale,
d’ogni parte trabocca, sotto scoppietta la legna,
COSÌ le sue belle correnti s’accendevano al fuoco, l’acqua bolliva;
non voleva più rifluire ma ristagnava; lo consumava
la vampa del versatile Efesto…”.


166) vv. 522-525
“COME QUANDO alzandosi il FUMO giunge al cielo spazioso,
da una città in fiamme,. l’alimenta l’ira divina,
a tutti dà pena, a molti dà morte,
COSÌ pena e morte Achille dava a i Troiani.


167) vv. 573-580
“COME LA PANTERA s’avventa dal fondo della boscaglia
incontro al cacciatore né prova timore o paura
dentro al suo cuore, quando sente il latrato;
e se quello, per primo, la colpisce o ferisce,
benché trafitta dall’asta non perde coraggio,
finché non gli balza addosso o viene abbattuta:
COSÌ il figlio del nobile Antenore, il divino Agenore,
non voleva fuggire prima di battersi con Achille…”.