ILIADE LIBRO 3 VERSI 245-275
ILIADE LIBRO 3 VERSI 245-291
- E gli araldi portavano per la città i patti fidi dei numi, (245)
- due agnelli e vino rallegrante, frutto dei campi,
- in un otre di capra: portava il cratere lucente
- l’araldo Ideo e le coppe d’oro;
- e, standogli presso, incitò con parole il vegliardo:
- “Sorgi, Laomedontiade, t’invitano i primi (250)
- dei Troiani doma tori di cavalli, degli Achei chitoni di bronzo, a
- scendere nella pianura, per consacrare patto leale: Alessandro e
- Menelao caro ad Ares
- con le lunghe aste combatteran per la donna;
- al vincitore andranno la donna e i beni, (255)
- e noi altri, fatta amicizia e patto leale,
- abitiamo la Troade terra feconda, essi tornino
- ad Argo che nutre cavalli, all’Acaia belle donne! “
- Disse cosi, rabbrividi il vecchio, ordinò ai compagni
- d’aggiogare i cavalli; e quelli con zelo ubbidirono; (260)
- e Priamo montò e tirava indietro le briglie,
- vicino a lui Antènore sali sul cocchio bellissimo;
- e i due, passate le Scee, reggevano i cavalli rapidi verso la piana.
- Ma quando giunsero fra i Troiani e gli Achei,
- scendendo giù dal cocchio sopra la terra nutrice di molti, (265)
- si avanzarono in mezzo ai Troiani e agli Achei.
- Sorse subito allora il sire d’uomini Agamennone,
- e anche Odisseo abilissimo; e gli araldi alteri
- portarono i patti fidi degli dèi, mescolarono il vino
- nel cratere, versarono acqua sopra le mani ai re. (270)
- E l’Atride, traendo fuori con la mano il coltello,
- che gli pendeva sempre vicino al gran fodero della spada,
- tagliò i peli dalle teste degli agnelli; gli araldi
- li diedero ai primi dei Troiani e degli Achei;
- in mezzo a loro a gran voce l’Atride alzando le braccia pregò: (275)