ILIADE LIBRO 22 SIMILITUDINI

ILIADE LIBRO 22 SIMILITUDINI

FONTE: LA SIMILITUDINE NELLA POESIA EPICA LATINA Raccolta di testi a cura di FRANCO CAVIGLIA


168) vv. 21-24
“Detto così [Achille] andava con piglio superbo verso la città,
slanciatosi COME CAVALLO DA CORSA col carro
che galoppa senza fatica, allungandosi per la pianura;
ALTRETTANTO RAPIDO Achille muoveva i piedi e le gambe”.


169) vv. 93-96
“COME SERPENTE montano dalla sua tana aspetta il passante
dopo aver mangiato erba maligna, e l’ha preso ferocia rabbiosa,
guarda con furia, contorcendosi dentro la tana;
COSÌ Ettore non arretrava, animato da odio inesausto…”.


170) vv. 139-144
“COME SPARVIERO sui monti, fra gli uccelli il più rapido,
facilmente s’avventa dietro colomba impaurita,
questa gli sfugge, ma quello a ridosso con acute strida
senza posa l’incalza, lo sprona il suo cuore a ghermirla:
COSÌ l’uno volava con foga diritto allo scopo, fuggì via Ettore
sotto le mura di Troia e muoveva leste le gambe”.


171) vv. 162-166
“COME QUANDO solidunghi CAVALLI DA CORSA intorno alle mete
a gran velocità si slanciano: è in palio uno splendido premio,
tripode o donna, in onore di un uomo che è morto:
COSÌ tre volte quei due fecero il giro della città di Priamo
velocemente…”.


172) vv. 189-193
“COME QUANDO IL CANE sui monti caccia un cerbiatto,
dopo averlo stanato, per forre e per valli;
se poi si nasconde infilandosi in mezzo a un cespuglio,
continua la corsa, cercando la traccia, finché non lo trova:
Ettore COSÌ non fuggiva al veloce Pelide”.


173) vv. 199-201
“COME NON SI RIESCE IN SOGNO A PRENDERE UN FUGGITIVO,
non riesce l’uno a fuggire, l’altro a raggiungere,
Achille COSÌ non poteva prenderlo in corsa, l’altro scappare”.