il vampiro di charles baudelaire

il vampiro di charles baudelaire


l’unica e inimitabile traduzione delle poesie di Baudelaire è quella fatta da G. Bufalino,

perchè conserva fedelmente lo spirito dell’opera. Ecco la versione:


O tu che come un colpo di coltello

mi penetrasti nel cuore gemente;

tu che venisti, pari a un drappello di demoni,

ad assiderti, demente e adorna,

sopra il mio spirito prono,

facendone il tuo soglio e il tuo guanciale,

essere infame a cui legato sono

com’è legato ai ferri il criminale,

lo strenuo giocatore alla roulette,

l’ubriaco alla bottiglia di Borgogna,

all’abbraccio del verme la carogna,

che oggi e sempre tu sia maledetta!

Quante volte alla spada agile ho chiesto

che mi cavasse alfin di prigionia,

e ho chiamato il veleno funesto

in soccorso alla mia vigliaccheria.

Tutte le volte, ahimè, presi di sdegno,

spada e veleno m’han così parlato:

“Stolto, che vuoi da noi? Tu non sei degno

d’esser dai lacci suoi diviluppato.

Chè, seppur soccombesse al nostro tiro

la tiranna al cui reo giogo soggiaci,

tu resusciteresti coi tuoi baci

la salma esanime del tuo vampiro!”


il vampiro a cui si riferisce è la sua donna, Jeanne Duval, alla quale resterà legato morbosamente fino alla morte. Seppure il veleno o la spada la uccidessere, lui la resusciterebbe perchè non può fare a meno di lei, le è legato come l’ubriaco alla bottiglia, come il giocatore ala roulette, come il verme alla carogna!

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