IL PENSIERO DI D’ANNUNZIO

IL PENSIERO DI D’ANNUNZIO

Dotato di una straordinaria capacità di fiutare i gusti, le mode  e le esigenze del tempo     D’Annunzio pone l’arte,  o meglio il mito dell’ arte , come estrema forma di bellezza e di perfezione. Si crea così la  “maschera dell’esteta”, dell’individuo superiore, dalla squisita sensibilità, che sfugge inorridito alla mediocrità borghese  rifugiandosi  in un mondo di pura arte  che, disprezza la morale corrente, accettando come regola di vita solo il “bello”.Si manifesta l’attitudine a ridurre tutto a misura di bellezza, al bel gesto, alla parola raffinata e preziosa. L’arte  è il valore supremo e ad essa devono essere subordinati tutti gli altri valori.  La vita si sottrae alle leggi del bene e del male e si sottopone solo alle leggi del “bello”. Il giovane  D’Annunzio, proveniente dal ceto medio della provincia abruzzese. Si sente perso negli ambienti intellettuali  della grande metropoli,e così  vuole il successo e la fama, vuole condurre la vita di lusso dei ceti privilegiati. Il personaggio dell’esteta, perciò, è una forma di risarcimento immaginario di una condizione reale di degradazione dell’artista. Ma D’Annunzio non si accontenta di sognare rifugiandosi nella letteratura: vuole vivere quel personaggio anche nella realtà! E questa fase estetizzante di D’Annunzio  attraversa  una crisi  che si riflette anche  nelle tematiche letterarie. Lo scrittore trova  un nuovo mito, quello del “SUPERUOMO”, ispirato alle  teorie del filosofo tedesco  Nietzsche.  Questo  è un mito  non solo più di bellezza, ma di energia eroica, simbolo di una nuova umanità che, libera dalla soggezione della morale corrente, è  capace di sviluppare  tutte le proprie potenzialità.  Il nuovo personaggio del SUPERUOMO  creato da D’Annunzio, aggressivo, energico, non nega la precedente immagine  dell’ “esteta”, ma la ingloba in sé, conferendole una diversa funzione. L’eroe dannunziano  non si accontenta più di vagheggiare la bellezza  rifuggendo dalla vita sociale, ma si adopera  per imporre, attraverso di essa, il dominio di un’elite, violento e raffinato insieme.

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