IL NAZISMO TESINA

IL NAZISMO TESINA


Adolf Hitler e il Partito nazista salirono al potere in Germania nel 1933 e vi restarono fino al 1945. Questo periodo passò alla storia come il Terzo Reich (Reich è una parola tedesca che significa “impero”). Per un breve periodo, Hitler fece della Germania la nazione più potente d’Europa.

CHI ERANO I NAZISTI?

Nazista è l’abbreviazione del nome completo di un partito politico: il Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori. Nel 1919, quando l’allora trentenne Adolf Hitler entrò a farne parte, si chiamava ancora Partito tedesco dei lavoratori ed era una piccolissima formazione di orientamento razzista e nazionalista. Hitler ne cambiò radicalmente le sorti: ne modificò il nome, gli diede un’identità forte e un simbolo che ben presto si diffuse in tutta la Germania: la svastica.

LA GERMANIA NEL 1920

Dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale, l’imperatore tedesco Guglielmo II abdicò. Fu costituito allora un nuovo governo, passato alla storia come Repubblica di Weimar, dal nome della cittadina tedesca dove si riunì l’assemblea nazionale costituente.

Nel corso degli anni Venti del Novecento i risparmi di milioni di persone erano stati divorati da un’inflazione spaventosa, che aveva reso la moneta tedesca quasi priva di valore. Come se non bastasse, i tedeschi si sentivano ancora arrabbiati e umiliati per la sconfitta subita nella prima guerra mondiale e per le dure condizioni che i nemici le avevano imposto con la pace di Versailles. La Germania era stata privata di una parte consistente dei suoi territori, e costretta a pagare agli ex nemici enormi somme di denaro chiamate “riparazioni di guerra”. Molti cittadini tedeschi disprezzavano il nuovo governo e lo ritenevano responsabile della crisi economica e dell’instabilità politica del paese.

Nel 1923, sotto la guida di Hitler, i nazisti tentarono un colpo di stato (in tedesco Putsch) contro il governo. Il Putsch di Monaco, come fu chiamato questo episodio, fu un fallimento, ma diede a Hitler una vasta fama in tutta la Germania.

Nel 1929 il crollo della Borsa americana di Wall Street segnò l’inizio di un periodo di gravissima crisi economica a livello mondiale: la Grande Depressione. Nel 1932 oltre 6 milioni di cittadini tedeschi erano disoccupati.

I NAZISTI CONQUISTANO LA FIDUCIA DEI TEDESCHI

La Repubblica di Weimar non fu capace di garantire alla Germania un governo stabile. Tra il 1919 e il 1933 si succedettero ben 20 governi diversi. All’inizio degli anni Trenta la disoccupazione colpiva più della metà delle famiglie tedesche. Questa situazione di disperazione generale facilitò la salita al potere del nazismo.

Hitler convinse gli elettori che avrebbe dato loro un lavoro, posto fine alle gravi ingiustizie del Trattato di Versailles e trasformato la Germania in un paese potente. Spiegò che all’origine di tutti i problemi dei tedeschi c’erano gli ebrei e i comunisti, e che se la Germania fosse riuscita a eliminarli, il paese avrebbe ritrovato la sua grandezza.

Nel frattempo, organizzò meglio il suo partito e creò le SS (squadre di difesa), un corpo di polizia armato che aveva il compito di eliminare gli avversari politici e creare un clima di terrore.

I NAZISTI AL POTERE

I nazisti conquistarono un consenso sempre maggiore. Alle elezioni del 1932 il Partito nazista ottenne 14 milioni di voti e divenne il primo partito del paese. Nel gennaio del 1933 il presidente della Germania, Paul von Hindenburg, offrì a Hitler la carica di cancelliere (cioè di primo ministro).

Una volta al potere, Hitler iniziò immediatamente a modificare le leggi per adattarle ai suoi scopi. Dopo un mese dalla costituzione del nuovo governo, il palazzo del Reichstag (il Parlamento tedesco) fu dato alle fiamme. I nazisti accusarono i comunisti tedeschi, sebbene vi fosse il sospetto che ad appiccare il fuoco fossero stati i nazisti stessi. Hitler sfruttò lo stato di disorientamento seguito all’incendio e persuase il presidente a dichiarare lo stato di emergenza e a farsi dare poteri straordinari. Questo segnò la fine delle elezioni democratiche e diede a Hitler un potere ancora maggiore.

Nel 1933 venne istituita la polizia segreta di stato, conosciuta come Gestapo. Quando nel 1934 il presidente Hindenburg morì, le cariche di cancelliere e di presidente furono unificate. Hitler divenne il Führer: la guida, il condottiero dei tedeschi.

HITLER E IL SOGNO DEL DOMINIO MONDIALE

Hitler aveva una visione molto chiara del futuro della Germania. Egli riteneva che il popolo tedesco, di razza ariana, appartenesse a una razza superiore, composta cioè da esseri umani migliori degli altri e destinati a comandare il mondo intero. Gli ebrei dovevano essere eliminati. Gli slavi, ovvero i popoli dell’Europa dell’est e della Russia sovietica, dovevano essere resi schiavi e posti al servizio dei tedeschi. La Germania avrebbe guidato l’intero continente europeo e dominato il mondo.

LA GERMANIA SOTTO IL GOVERNO NAZISTA

Hitler e il Partito nazista avevano ormai il pieno controllo del paese e iniziarono a trasformare la Germania nello stato ideale nazista. Il razzismo e l’antisemitismo (l’odio per gli ebrei) diventarono la politica ufficiale dello stato. Gli ebrei vennero cacciati da tutte le cariche importanti, mentre i loro negozi furono boicottati o distrutti. Nel 1935 furono approvate le leggi di Norimberga: esse stabilivano che gli ebrei non erano più cittadini tedeschi e che non potevano più sposare uomini e donne non ebrei. Per gli ebrei tedeschi la vita diventò sempre più difficile. Prima che scoppiasse la guerra, nel 1939, più della metà di loro aveva lasciato la Germania e trovato rifugio in paesi più accoglienti.

Il problema della disoccupazione, che aveva spinto tante persone ad appoggiare l’ascesa al potere dei nazisti, fu affrontato grazie a un massiccio programma di lavori pubblici e alla riapertura delle industrie di armi. Molti cittadini furono mandati a lavorare nella costruzione di strade ed edifici, e nell’industria bellica. Nell’anno in cui Hitler salì al potere, il governo aveva investito nella spesa militare il 2% delle entrate della Germania. Nel 1939, questa spesa era salita fino al 30%.

Tutta l’informazione era controllata dal Ministero nazista della Propaganda. Ogni film, giornale o programma radiofonico doveva essere approvato e non contenere alcuna informazione critica o negativa nei confronti dei nazisti. Persino i testi scolastici furono riscritti, allo scopo di diffondere le idee naziste: l’antisemitismo, l’odio per il comunismo e la necessità di rendere grande la Germania.

Bambini e adolescenti furono organizzati nella Gioventù hitleriana, un’associazione giovanile che riempiva loro la testa degli ideali nazisti. I maschi erano addestrati a diventare soldati; alle ragazze veniva insegnato che il loro dovere principale era diventare le madri dei futuri soldati che avrebbero combattuto per la grandezza della Germania.

La Gestapo (la polizia segreta) era usata per tenere sotto controllo i nemici del nazismo. I bambini erano addirittura incoraggiati a denunciare i genitori, se questi criticavano il regime! Raccontare barzellette su Hitler poteva costare la fucilazione.

LA COSTRUZIONE DI UN NUOVO IMPERO

Uno dei punti centrali del programma nazista era la necessità di porre termine alle ingiustizie subite dalla Germania alla fine della prima guerra mondiale. La Germania si rifiutò di pagare altre riparazioni e iniziò a riprendersi i territori persi alla fine del conflitto.

Le prime manovre sembrarono piuttosto innocue. Nel 1936 alcune truppe tedesche si stabilirono in Renania, una parte della Germania che confina con la Francia e che il trattato di pace di Versailles aveva imposto che fosse demilitarizzata, ovvero privata di soldati. Successivamente, nel marzo 1938, truppe tedesche entrarono in Austria e costrinsero il paese all’unione con la Germania. Questo atto fu chiamato Anschluss (annessione). Di fronte a questi eventi, la Francia e la Gran Bretagna non reagirono, e questo rese Hitler ancora più arrogante e audace.

Nel 1938 Hitler ordinò l’occupazione della terra dei Sudeti, una parte della Cecoslovacchia abitata da molti cittadini di lingua tedesca. Per la Francia e la Gran Bretagna questo era davvero troppo. I primi ministri inglese e francese incontrarono Hitler a Monaco ed egli promise che non avrebbe cercato di conquistare altri territori in Europa. Ma Hitler mentiva. Nel settembre di quello stesso anno l’esercito nazista invase la Polonia. Francia e Gran Bretagna non ebbero altra scelta che reagire con una dichiarazione di guerra alla Germania. Iniziava così la seconda guerra mondiale.

LA SECONDA GUERRA MONDIALE E LA FINE DEL NAZISMO

Per Hitler gli scopi della guerra erano molto semplici: espansione territoriale ed eliminazione degli ebrei e di tutti coloro che riteneva inferiori o pericolosi (zingari, omosessuali, oppositori politici, handicappati). Nel corso della guerra, più di 6 milioni di persone (per la maggior parte ebrei) furono uccisi nei campi di sterminio: questa immane persecuzione è passata alla storia con il nome di Shoah.

Dopo aver conquistato la Polonia, Hitler (che nel 1939 aveva firmato un patto di alleanza con il dittatore fascista Benito Mussolini) puntava a sconfiggere i nemici a ovest, cioè la Francia e la Gran Bretagna. Successivamente si sarebbe rivolto a est: avrebbe conquistato l’Unione Sovietica per garantire al popolo tedesco nuovi territori da colonizzare.

In un primo momento la guerra parve andare straordinariamente bene per la Germania. La Polonia e la Francia furono conquistate in poche settimane, e i nazisti presero rapidamente il controllo dell’Europa continentale. La Gran Bretagna si trovò da sola a fronteggiate i nazisti, e fornì le basi per organizzare la resistenza alla Germania lungo il fronte occidentale. Anche la campagna militare in Russia, iniziata nel giugno del 1941, all’inizio fu favorevole ai nazisti. Ma, dopo un avvio promettente, le sorti della guerra si capovolsero: la vastità del territorio, il clima rigido e il coraggio con cui il popolo russo resistette all’invasione nazista ebbero la meglio sulle truppe di Hitler.

Nei primi mesi del 1945 il Terzo Reich di Hitler fu invaso a ovest dalle forze americane e inglesi, e a est dalle truppe dell’Armata Rossa. Hitler si suicidò a Berlino nell’aprile 1945, quando i soldati russi erano ormai giunti vicinissimi al quartier generale nazista. Il suo sogno di una razza superiore tedesca alla guida dell’Europa aveva portato la Germania alla rovina.

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