IL GATTO INVERNO DI GIANNI RODARI

IL GATTO INVERNO DI GIANNI RODARI


Ai vetri della scuola stamattina
l’ inverno strofina
la sua schiena nuvolosa
come un vecchio gatto grigio:
con la nebbia fa i giochi di prestigio,
le case fa sparire e ricomparire;
con le zampe di neve imbianca il suolo
e per coda ha un ghiacciuolo…
Sì, signora maestra,
mi sono un pò distratto:
ma per forza, con quel gatto,
con l’ inverno alla finestra
che mi ruba i pensieri
e se li porta in slitta
per allegri sentieri.
Invano io li richiamo:
si saranno impigliati
in qualche ramo spoglio;
o per dolce imbroglio, chiotti, chiotti,
fingon d’ essere merli e passerotti.

(Gianni Rodari – Il gatto inverno)

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SPIEGAZIONE

L’originalità di questa poesia in forma di filastrocca sta soprattutto nel collegamento tra le parole “gatto” e “inverno”, e il risultato è alla fine suggestivo: si tratta infatti di un testo garbato e ironico, in cui le immagini nascono dalla mente di un ragazzino, uno scolaro, che si è distratto e non segue più la lezione, perso nei suoi pensieri, rapiti all’esterno dal gatto Inverno che se li porta in slitta.

Il cielo è nuvoloso, la nebbia ora nasconde ed ora fa intravedere le case e i pensieri se ne volano via e non tornano più, forse impigliati nei rami oppure per scelta, mimetizzandosi: voglia di restare lontani da una realtà malinconica come quella di un’aula scolastica in una grigia giornata d’inverno.