IL DECADENTISMO SIGNIFICATO

IL DECADENTISMO SIGNIFICATO


-La parola decadentismo deriva da dècadent, termine usato in Francia con significato dispregiativo nella seconda metà dell’800, contro i “poeti maledetti”.

Oggi però il termine Decadentismo non ha più alcun significato dispregiativo, in quanto serve ad indicare sul piano storico-culturale la civiltà sorta dalla crisi del Positivismo.
In Italia ha finito per indicare tutta la latteratura e la civiltà del ‘900.
Siccome la letteratura del ‘900 è caratterizzata da uno stato d’animo d’angoscia esistenziale, la critica ha creduto di poterla indicare con il termine gererico di Decadentismo: proprio l’angoscia esistenziale, infatti, costituisce il motivo di fondo del Decadentismo europeo.
Il Decadentismo sorge come reazione alla crisi del Positivismo e del pensiero scientifico.
La sfiducia nella ragione, determinò nel campo morale la CRISI DEI VALORI TRADIZIONALI (la libertà, la patria, il progresso, ecc.) generando insicurezza, scetticismo, e quel senso di angoscia esistenziale che era lenita e consolata dalla fede in Dio.
Ma, perdutasi la fede religiosa per effetto delle negazioni positivistiche la nuova angoscia fu senza lenimento e senza conforto e si tradusse spesso nella maledizione dell’esistenza stessa: essa appare scolorita, banale, senza scopo e senza significato, dominata dalla noia, dal senso del mistero e dalla solitudine dell’uomo.
Per gli spiriti fragili, lo sbocco di quest’angoscia fu una fuga dalla realtà, con i disordini morali, le sregolatezze dei sensi, i paradisi artificiali della droga; non di rado, tuttavia, queste nuove avventure dello spirito per vincere l’angoscia esistenziale si conclusero con la coscienza del fallimento e con il ritorno alla fede religiosa.
Per gli spiriti forti lo sbocco dell’angoscia fu l’accettazione virile ed operosa della realtà.
Oltre alla genesi filosofica incentrata sulla sfiducia della ragione, va individuata una GENESI STORICA del decadentismo.
Gli ideali romantici e positivistici vennero smentiti brutalmente dai feroci conflitti interni ed internazionali, per cui subentrò una visione pessimistica ed angosciosa della vita.
In una società siffatta, l’intellettuale, assume l’atteggiamento del ribelle, del poeta maledetto e satanico, che rifiuta la società borghese e ne dissacra i valori, cedendo alle suggestioni dell’irrazionale e alle perversioni della malattia romantica.
La poetica del Decadentismo è strettamente connessa con la visione della vita intesa copme mistero: la poesia, infatti, è concepita come strumento di conoscenza del del mistero che ci avvolge.
La poesia resta l’unico tramite che ci possa mettere in comunicazione con l’ignoto, con l’inconscio e con l’assoluto.
Ciò comporta una nuova concezione del poeta.
Il Decadentismo vede nel poeta il “veggente”, cioè l’esploratore del mistero, dell’inconscio e dell’assoluto;invece di fare della poesia una specie di dialogo con gli altri la riduce ad un monologo,a una rassegna delle sue individualissime e raffinatissime sensazioni,avvalendosi spesso di un linguaggio oscuro, che solo spitriti affini, possono comprendere.
Il Decadentismo rifiuta inoltre le forme metriche, i versi e le strofe tradizionali, perciò la sua poesia è poesia di sensazioni, di sfumature, senza centro, è “pura atmosfera musicale”.
Le correnti principali del Decadentismo sono: l’Estetismo e il Simbolismo.
L’Estetismo considera la bellezza come fine unico all’arte. La bellezza è al di sopra di tutto, anche al di sopra della morale, per cui un’opera d’arte deve rispondere soltanto a criteri estetici.
Uno dei maggiori esteti italiani è Gabriele D’Annunzio, che si rifà all’inglese Oscar Wilde autore dell’opera “Il ritratto di Dorian Gray”.
Il Simbolismo nesce in Francia, in Italia il sostenitore fu Giovanni Pascoli. La natura è piena di simboli, il frammento di stella che cade è il pianto del cielo e solo il poeta, un uomo eccezzionale e nello stesso tempo ingenuo come un fanciullino, riesce a cogliere questi simboli.

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