Il congresso di Vienna e la Santa Alleanza

Il congresso di Vienna e la Santa Alleanza

Dopo la sconfitta di Napoleone si giunse ad un congresso che si aprì a Vienna il 1° novembre 1814. Vi presero parte i rappresentati di molti stati con una forte voglia di rinnovare e di far dimenticare all’Europa i lunghi anni dell’età napoleonica. Il principe di Talleyrand (ministro di Napoleone) in tale congresso era riuscito a far giocare alla Francia un ruolo tutt’altro che subalterno. Sull’onda di contrasti tra le varie potenze il 1°marzo 1815 essendo riuscito a sfuggire alla vigilanza inglese Napoleone lasciò l’isola d’Elba e sbarcò nei pressi di Cannes incominciando una marcia trionfale. Il ritorno di Napoleone a Parigi era stato accolto da un’ondata di rinnovate aspirazioni giacobine. Ai primi di giugno Napoleone assalì l’esercito Inglese, sconfisse i prussiani a Ligny, il 18 giugno attaccò a Waterloo gli Inglesi che resistettero; nel contempo i prussiani sfuggiti all’ondata napoleonica diedero manforte agli inglesi. Napoleone rientrato a Parigi cercò di riorganizzare una contro battaglia ma vi fu una forte ostilità, dopo il tentativo fallito di rifugiarsi negli USA fu costretto a consegnarsi agli inglesi il 15 luglio e sulla nave BELLEROFONTE partì per l’isola di Sant’Elena (centro dell’oceano indiano) dove morì il 5 maggio 1821.


L’organizzazione europea al termine del Congresso di Vienna (9 giugno 1815) si suddivideva in:

Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda: sotto Giorgio III di Hannover otteneva l’isola di Helgoland nel mare del Nord, l’isola di Malta, Tobago Trinadad, Ceylon ed il Capo di Buona Speranza;

Impero d’Austria: sotto Francesco I d’Asburgo perdeva il Belgio ma guadagnava tutti i territori facenti parte della repubblica veneta;

Regno di Francia: sotto Luigi XVIII di Bobone vedeva le sue frontiere riportate al 1790 e perdeva la maggior parte dei territori conquistati da Napoleone;

Regno di Spagna: sotto Ferdinando VII di Borbone rientrava in possesso di tutti i suoi territori;

Regno del Portogallo: sotto Maria I di Baraganza che in un secondo tempo venne sostituita dall’amministrazione inglese

Regno dei Paesi Bassi: riuniva il Belgio ai suoi domini;

Confederazione Svizzera: veniva ricostruita in 22 cantoni;

Regno di Svezia: sotto Carlo XIII di Holstein-Gottorp riprendeva tutti i territori conquistati da Napoleone;

Regno di Sardegna: sotto Vittorio Emanuele I di Savoia ottiene territori Piemontesi, Sardi, e della Repubblica di Genova;

Regno Lombardo-Veneto: sotto l’imperatore d’Austria

Ducato di Parma: sotto Maria Luisa d’Asburgo

Stato Pontificio: sotto papa Pio VII venivano riammessi i vecchi confini e tolta solamente la fortezza di Avignone;

Regno delle 2 Sicilie: sotto Ferdinando I di Borbone.

Il congresso di Vienna pose alla base del nuovo ordinamento politico “europeo” il principio di legittimità formulato da Talleyrand: principio secondo cui i sovrani europei sarebbero dovuti ritornare sul trono da loro occupato legittimamente prima della Rivoluzione Francese e del dominio Napoleonico. Tale principio fu, tuttavia, applicato solamente in parte in quanto non furono ripristinate le Repubbliche di Genova Venezia e Lucca. Il congresso di Vienna rafforzò i paesi confinanti con la Francia al fine di costituire una serie di stai cuscinetto in grado di opporsi a qualsiasi disegno egemonico francese. Genova al regno di Sardegna, l’ampliamento del dominio austriaco in Italia, il rafforzamento della confederazione svizzera erano segni tangibili di tale tendenza.

Venne successivamente stipulata una Santa Alleanza il 26 settembre 1815 dallo zar, dall’imperatore d’Austria e dal Re Prussia, questo era un impegno ad intervenire militarmente dovunque l’ordine fosse minacciato dal risorgente spirito rivoluzionario.