I SUMERI TESINA SCUOLA ELEMENTARE

I SUMERI TESINA SCUOLA ELEMENTARE

I SUMERI TESINA SCUOLA ELEMENTARE


In Mesopotamia il Tigrie l’ Eufrate erano delle riserve d’acqua inesauribili. Però le periodiche piene causate da questi fiumi portavano malefici e benefici: quando le acque si ritiravano il terreno si inaridiva rapidamente.
Circa nel 4000 a.C. furono sviluppate nuove tecniche d’irrigazione: si sviluppò l’agricoltura.
Le forme d’irrigazione, in un primo momento, necessitavano di una mano d’opera; successivamente svilupparono nuovi mezzi e ci fu una fitta rete di canali dove l’organizzazione era maggiormente complessa.
Le nuove tecniche agricole garantivano una produzione sufficientemente alta da garantire nutrimento alla popolazione. Così nacque lo Stato con un’organizzazione permanente che si occupava a coordinare i differenti gruppi sociali.
Circa nel 3200 a.C. nacque la prima forma di scrittura che si utilizzava per risolvere i problemi amministrativi.
Intorno alla metà del III Millennio a.C. la scrittura fu utilizzata anche per registrare testi di carattere religioso, scientifico, letterario e
storico-politico. Con le prime fonti scritte si stabilì il passaggio da Preistoria a Storia.
Attorno al 5000 a.C. i sacerdoti si dedicavano soprattutto all’attività di culto che si concentrò nel tempio al centro dei centri abitati. I sacerdoti venivano considerati intermediari tra la comunità e gli dei; così si affermò l’idea che la comunità dovesse impegnarsi al mantenimento delle divinità, dei templi e dei sacerdoti.
I sacerdoti, occupando il centro delle città, gestivano l’intera società.
Nel tempio venivano ammassati tutti i prodotti delle terre e i sacerdoti si occupavano di distribuirlo al popolo in parti uguali.
La ricchezza accumulata rifluiva la società sotto forma di servizi: la massa di soldati non erano costituiti da professionisti delle armi ma da contadini che ricevevano dell’orzo in cambio.
Gli artigiani, inoltre, in cambio di appezzamenti di terreno da cui trarre sostentamento, offrivano al tempio i propri servigi.
In bassa Mesopotamia non c’erano materie prime così vi furono i primi scambi.
Verso il 3500 a.C. in Bassa Mesopotamia tutta la popolazione si concentrava nei templi, e tutti gli artigiani e contadini si trovavano nelle vicinanze.
Nacque la città circondata da mure di difesa indistinta dall’ambiente circostante.
In Mesopotamia almeno dal 4500 a.C. circa si trovavano i Sumeri, i quali provenivano probabilmente dall’Iran sud-occidentale.
I Sumeri avevano una forma istituzionale nota come città-Stato ed ognuna di essa era autonoma.
Le guerre tra le varie città-Stato erano molto frequenti poiché ognuna di esse voleva accaparrarsi maggiori territori per espandersi; ma anche perché l’acqua del Tigri e dell’ Eufrate danneggiava alcune città a valle. Si suggeriva così, l’opportunità di giungere alla decisione di un centro principale.
Probabilmente alla fine IV millennio a.C. vi fu la città di Uruk che svolse questo ruolo.
Inoltre ci furono intorno al 3000 a.C. altre autonomie tra cui: Ur, Lagash, Eridu, Nippur, Umma e Kish.
Attorno al 2900 a.C. le città sumere caddero in crisi : anche in Bassa Mesopotamia dove rendimenti agricoli continuavano ad essere elevati, il fatto che una quantità eccessiva di risorse fosse destinata ai templi cominciò a mettere in difficoltà l’economia contadina.
Il sistema templare stava distruggendo la base da cui traeva le risorse di funzionamento: quando si verificava un imprevisto i contadini costretti a richiedere prestiti a sacerdoti, in seguito non essendo in grado di restituire il debito perdevano le terre e diventavano schiavi.
Dal 2900 a.C. alcuni sovrani delle città-Stato sumere assunsero il titolo di lugal, cioè “Re” (letteralmente grande uomo).
Nacquero i primi palazzi reali separati dai templi. I sovrani acquisirono il potere politico sottraendo il controllo dello Stato al tempio.
Chi ambiva al potere trovava un valido appoggio da parte della popolazione contro la classe sacerdotale.
Cominciò ad emergere l’ambizione per il dominio universale.
L’aspirazione per un dominio universale si manifestò per opera di Sargon, che nel 2335 a.C. diventò re di Kish e di Akkad.
Sargon non era sumero ma di stirpe semita. Le popolazione semite si stanziarono in Mesopotamia sin dai primi secoli con i sumeri.
Questi ultimi erano in maggioranza nell’estremo Sud, mentre a Nord prevalevano i semiti. Sin dai primi tempi era stato il Sud a dominare l’intero paese di Sumer, ma quando diversi fattori misero in crisi questo predominio aumentarono i flussi di semiti in Mesopotamia.
Nel 2325 a.C. Sargon partì per conquistare i territori meridionali : prese numerose città.
All’origine semita di Sargon si collega una nuova concezione di potere dal suo valore guerriero, il suo coraggio eroico e la sua prestanza fisica.
In seguito, il nipote Naram-Sin trasformò le aspirazioni di Sargon al dominio universale, dando vita ad un impero.
L’esaltazione della personalità eroica di questo sovrano giunse alla divinizzazione della sua figura.
Nonostante il dominio di Sargon e dei suoi successori, nella Mesopotamia centro-meridionale governavano alcuni amministratori pur riconoscendo la sovranità.
Dopo i regni di Sargon e Naram-Sin si indebolì la loro dinastia che non fu in grado di reggere l’assalto delle popolazioni montanare.
Il sovrano di Ur estese il proprio controllo e assunse il titolo di ” Re di Sumer e di Akkad “.
Questo titolo indicava la rinuncia dell’ambizione di costruire un impero universale.
La nuova dinastia preferì concentrarsi in un territorio limitato, ma pur sempre compatto dal punto di vista economico e culturale.
Il limite settentrionale fu segnato dalla costruzione di un grande muro che impediva ai nomadi di infiltrarsi.
La nuova dinastia diede una piena unità politica alla Mesopotamia centro-meridionale.
L’efficienza dell’ amministrazione consentì lo sviluppo del livello di prosperità.
Si ebbero le migliori produzioni dell’arte e della letteratura sumera.
La capitale venne assediata e distrutta nel 2004 a.C.
Nel 2000 a.C. i sumeri vennero assorbiti dalla popolazione semita : il sumero scomparve come lingua parlata, ma si conservò come lingua letteraria e religiosa.