I RUSTEGHI DI CARLO GOLDONI

I RUSTEGHI DI CARLO GOLDONI


-Pur essendomi accostato a I rusteghi ignorando tutto o quasi del suo celebre autore, confesso che, completata la lettura, ho realmente compreso cosa rappresenti Goldoni per la nostra letteratura e in cosa consista l’abilità di un commediografo di talento.

Due sono i motivi fondamentali per cui questa commedia mi ha impressionato favorevolmente: la comicità e il realismo. Apparentemente la trama de I rusteghi è scarna e banale: si parla di quattro cittadini veneziani del medesimo stato, di ugual carattere rustico; di un matrimonio disposto all’uso antico, vietando cioè ai due giovani di conoscersi prima delle nozze; di piccoli sotterfugi femminili. Eppure, malgrado la trama non lasci presagire nulla di trascendentale, la commedia si rivela sempre assai vivace, piacevole, interessante.

Indubbiamente Goldoni è un commediografo di classe. La sua abilità nel descrivere, nel dipingere caratteri e ambienti, è veramente eccellente. Questo suo talento emerge già nella prima scena, che oltre ad introdurci nell’atmosfera della commedia e a dare a questa l’impostazione, viene ad essere nello stesso tempo una riuscitissima pittura d’ambiente.

Ne I rusteghi, Goldoni ritrae realisticamente, fedelmente, la sua Venezia, abitata da mercanti, da donne intelligenti, da uomini talora selvatici. L’attaccamento di Goldoni alla sua città è tale che egli usa, per esprimersi, il dialetto. Lo usa con estrema accortezza ed efficacia; il dialetto, impiegato con sapiente modulazione, rende più vera e più spontanea la scena.
Ne è una prova evidente la quinta scena del primo atto, un dialogo tra Lunardo e Maurizio, che si esaltano a vicenda.

Goldoni riserva attenzione particolare anche alla psicologia dei suoi personaggi. Essi appaiono al lettore, allo spettatore, vivi, perché reali.
Lunardo, Canciano, Simone e Maurizio rappresentano il vecchio mondo veneziano, legato alla tradizione e timoroso del nuovo. Le donne inscenano il piccolo mondo femminile sensato e pettegolo, che cospira per suo conto.

Goldoni sa cogliere il lato comico di ogni carattere e, mettendolo in rilevo, sembra egli stesso sorridere dei suoi personaggi.
Inoltre, esiste forse un’attualità, per quanto negata da molti critici, de I rusteghi. Nel profondo Veneto non è raro trovare ancora, in special modo tra i più anziani, certi tratti del carattere, per esempio la taccagneria, dei personaggi goldoniani della Venezia del Settecento.
Ma figure indimenticabili, come quelle di Lunardo o di Canciano, quest’ultimo certamente il personaggio più comico della commedia, incarnano alcune debolezze universali dell’uomo, al di là dell’epoca storica e dei confini territoriali.

I rusteghi sono dunque da considerarsi una delle opere più riuscite di Goldoni e , a mio avviso, ha ragione un noto critico che così si esprime sulla commedia: “Mai come ne ‘I rusteghi’ il Goldoni è riuscito a dare il senso poetico e drammatico di una intimità familiare”.

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