I PERSONAGGI DELLA LOCANDIERA
-La locandiera Mirandolina che gestisce la locanda lasciatale dal padre e’corteggiata dai suoi clienti, il marchese di Forlipopoli ed il conte d’Albafiorita, che sono per causa sua affezionati clienti della locanda. Il cameriere Fabrizio, a cui il padre di Mirandolina aveva promesso la figlia, e’ geloso per i doni e le attenzioni degli ospiti, ma la locandiera lo trattiene presso di se promettendogli di sposarlo.
Nonostante i litigi tra il conte ed il marchese, tutto va per il meglio per Mirandolina, che anzi riceve molti regali dagli spasimanti.
Alla locanda giunge un nuovo cliente, il cavaliere di Ripafratta, che fa mostra di disprezzare le donne, e ancor piu’ Mirandolina che vede circondata dalle attenzioni dei due nobili.
Mirandolina si prende pero’ abilmente gioco di lui assecondandolo nel suo odio per le donne, gli dedica particolari attenzioni facendo credere che non vuole gratitudine. Il cavaliere trovandosi innamorato decide di partire, ma Mirandolina fingendo qualche lacrima ed uno svenimentolo trattiene,tormentato dall’amore, dalla vergogna, dalla gelosia per Fabrizio. Mirandolina rifiuta i regali del cavaliere; si burla di lui che gli confessa di amarla, fingendo di non credergli; lo ingelosisce.
Il cavaliere sdegnato reagisce in maniera imprevedibile: minaccia il Fabrizio e il marchese, sfida il conte a duello perche’ non vuole ammettere di essere innamorato della locandiera. A questo punto intervengono Fabrizio e Mirandolina, la quale dichiara che il cavaliere non e’ innamorato di lei, e rivela di aver solo finto di piangere e svenire; per finire, a maggior prova di quanto ha detto sui sentimenti del cavaliere, poiche’ chi non ama non prova gelosia, annuncia il suo matrimonio con Fabrizio.
Il cavaliere, irato per l’inganno, maledice Mirandolina e lascia immediatamente la locanda. Mirandolina, dopo i rischi che ha corso a causa del cavaliere, decide di dedicarsi al matrimonio e chiede al conte e al marchese di lasciare la locanda.
I personaggi della Locandiera
Mirandolina: e’ la maliziosa locandiera che accetta la corte dei suoi clienti, riuscendo contemporaneamente a tenere legato a se il cameriere promesso sposo Fabrizio. Rappresenta le donne che si dilettano a tenere in proprio potere gli uomini, strapazzandoli e usandoli in qualsiasi modo desiderano. Il trionfo di Mirandolina su coloro che disprezzano le donne e’ solo apparente: in questa commedia riceve la sua punizione: il cavaliere che a tutti costi vuole umiliare, a causa delle sue scenate violente, la costringe a correre ai ripari e a sposare Fabrizio.
Cavaliere di Ripafratta: ha la presunzione di essere inattaccabile al fascino femminile, oppone alle arti delle donne il proprio disprezzo, ma e’ facilmente vinto da Mirandolina. Si vergogna dei suoi sentimenti di fronte ai conoscenti. Alla fine ammette che per vincere le donne non basta disprezzarle, ma fuggirle.
Fabrizio: e’ il cameriere di Mirandolina e suo futuro marito, di cui la locandiera fa quello che vuole. Nonostante la sua perplessita’ di fronte al comportamento di Mirandolina, che accetta la corte degli avventori e si diletta ad innamorare gli uomini, si fa presto convincere a sposarla, con solo poche parole e qualche moina.
Marchese di Forlipopoli: rappresenta il nobile decaduto, fuori dal suo tempo, che continua a fare affidamento sul suo titolo nobiliare, mentre quello che conta e’ il denaro. e’ avaro, ma vanitoso e presuntuoso.
Conte d’Albafiorita: e’ un membro della nobilta’ ricca, che ammette di dovere la sua influenza al denaro e lo considera molto piu’ importante della presunta influenza del marchese e della protezione che egli puo’ offrire alla locandiera.
Lo stile de La Locandiera
Lo stile e’ semplice e scorrevole, l’opera e’ in dialetto fiorentino, in quanto la commedia e’ ambientata a Firenze. Si tratta di una commedia in prosa.
I temi de La Locandiera
Nella commedia non ci sono riferimenti al di fuori del mondo reale e sensibile. I temi sono quelli della seduzione, dell’amore inteso come sentimento umano ed ingannevole, della presunzione di poter controllare razionalmente i propri sentimenti. la donna in questa commedia e’ un nemico da fuggire, che maltratta e sfrutta coloro che prende al suo laccio (l’amore come arma), mentre gli uomini sono ai suoi piedi, incapaci di comprendere in che modo vengono raggirati (tema dell’intontimento amoroso?).
L’amore per la donna e’ un mezzo per avere influenza, cosi’ come lo e’ il denaro per il conte ed il titolo per il marchese. L’autore sembra incoraggiare l’odio verso le donne come Mirandolina, nella terribile invettiva del Cavaliere, quando gli viene svelato di essere stato raggirato.
Ambientazione e periodo storico de La Locandiera
La commedia e’ ambientata a Firenze in una locanda. Il tempo e’ contemporaneo a quello in cui scrive l’autore, che per la sua nuova commedia si rifa’ alla vita di tutti i giorni.
Il 1700 e’ il secolo dell’illuminismo in cui ogni riferimento al di fuori del mondo reale non e’ considerato, cosi’ come non vi sono accenni alla religione. In questo periodo la nobilta’ in quanto tale perde d’importanza, mentre e’ fondamentale il potere economico dei nobili, specie al di fuori dei loro territori.
La commedia infatti si riferisce al mondo della borghesia che incomincia ad avere in questo secolo grande importanza (bisogna aver presente la rivoluzione francese),e che costituiva il pubblico delle commedie di Goldoni.
Critica e recensione de La Locandiera
La commedia pur essendo abbastanza banale e’ interessante in particolare per la maniera in cui sono presentati i personaggi per mezzo dei dialoghi o del contrasto tra quello che il personaggio dice e quello che pensa. Il dramma, essendo una commedia, si conclude bene, ma la scelta di Mirandolina, costretta a sposare Fabrizio per sfuggire al cavaliere e’ comunque una scelta grave, che modifichera’ la sua vita irrimediabilmente. I personaggi pur non essendo piatti psicologicamente restano comunque caricaturali. Le due comiche, Ortensia e Dejanira non sono personaggi funzionali allo svolgimento del dramma, ma lo interrompono e fungono da intermezzo comico.