I GIAMBI

I GIAMBI

I GIAMBI: sono sette carmi. Sono la prima raccolta poetica dell’antichità organizzata dall’autore stesso,che riunisce sotto un’unica opera composizione scritte in momenti diverse.
Vi è una grande varietà a livello metrico,linguistico e contenutistico. L’opera originale era composta da 17 carmi: Cinque coliambi,2/3 trimetri giambici, 1 in trimetri trocaici catalettici,3 in strutture epodiche e 4 metri lirici.
I dialetti prevalenti sono quello ionico e quello dorico.
La varietà tematica è molto varia rispetto a quella presente nei giambi tradizionale. Accanto all’invettiva personale troviamo strutture epigrammatiche e casi di  e altre strutture che manifestano il liber poetico.
Nel PRIMO GIAMBO troviamo il personaggio di Ipponatte che raduna i dotti di Alessandria nel Serapeion e racconta loro della coppa di Baticle. Ipponatte annuncia ai dotti che Callimaco non usa più i Giambi per l’invettiva personale.
Nel TREDICIESIMO GIAMBO un avversario del poeta lo accusa di non essere fedele sotto il profilo del dialetto e delle scelte metriche. Callimaco si difende presentando in sua difesa la polydèia di Ione di Chio.
Il libro dei Giambi è un vero e proprio esperimento letterario in cui l’invettiva personale è integrata dal richiamo alla morale popolare e dove vengono toccati gli argomenti più vari.
La fusione di morale e varierà tematica è una novità. Callimaco introduce metri diversi e nuove combinazioni degli schemi tradizionali.

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