I FIUMI ANALISI

I FIUMI ANALISI

I FIUMI ANALISI
Giuseppe Ungaretti


Analisi retorica del testo

Numerose e significative le figure retoriche del testo.

  1. 9-12Stamani mi sono disteso / in un’urna d’acqua / e come una reliquia / ho riposato“, troviamo una metafora (urna d’acqua) che ha un significato simbolico di sacralità. Il poeta, stendendosi nell’acqua, si è sentito come chiuso in un’urna, ha meditato sulla sua vita e sull’esistenza umana e universale; si è riconosciuto come parte dell’Universo e ha trovato in se stesso ed in ogni uomo una dimensione sacrale (ecco il perché dell’accostamento alla reliquia).
  2. 13-15: <<L’Isonzo scorrendo / mi levigava / come un suo sasso>> metafora e similitudine = l’acqua assume una funzione rigeneratrice e purificatrice, richiama l’acqua del fonte battesimale
  3. 16-17: <<Ho tirato su / le mie quattr’ossa>> sineddoche = la figura umana, designata con le ossa (una parte per il tutto) è scarnificata dal male e dal peccato, ma questo è un presupposto per la sua futura rigenerazione
  4. 19-20: <<come un acrobata / sull’acqua>> similitudine = richiama allusivamente Cristo che cammina sulle acque del Giordano e mette alla prova i suoi discepoli sulla fede in lui.
  5. 24-25: <<come un beduino / mi sono chinato…>> similitudine = richiama le preghiere dei musulmani che si inchinano rivolgendo il corpo in direzione della Mecca
  6. 30-31: <<docile fibra / dell’universo>> metafora = l’uomo è una componente dell’universo debole e parte integrante dello stesso

Molto evidente l’anafora nei vv. 45,47,52,57,61,63 (Questo … Questo … Questi …)

  1. 68-69: <<corolla / di tenebre>> ossimoro = dà l’idea della vita come di un quaklcosa di misterioso e di labile, difficilmente conoscibile all’uomo.

Commento

La poesia ripercorre la biografia storico – familiare di Ungaretti con : i quattro fiumi (Serchio, Nilo, Senna, Isonzo) rappresentano le tappe fondamentali della vita del poeta. Attraverso questi fiumi egli riesce a riconoscere se stesso e la propria identità storica, civile, morale e culturale; in pratica, come afferma, si riconosce <<fibra dell’universo>>. La riflessione di Ungaretti, condotta attraverso i fiumi, è una presentazione del proprio <<io>> con un sistema efficace e singolare che può, a buon diritto, essere definito la sua <<carta di identità>>.

Dal punto di vista dello stile, della metrica, del linguaggio il testo è decisamente interessante. Ungaretti è un autore – da questo lato – rivoluzionario. La rivoluzione ungarettiana si inserisce nel panorama del Primo Novecento, sulla scia delle sperimentazioni delle avanguardie storiche (Futurismo,  Espressionismo) e della lirica dei crepuscolari (Moretti, Corazzini …). Si avverte l’esigenza di superare la tradizione e di liberarsi dagli schemi classicisti, anche per poter esprimere, in modo più efficace, la condizione di disagio e di precarietà dell’uomo contemporaneo. Ungaretti sceglie, nella prima fase della sua produzione poetica, versi molto brevi, i cosiddetti versicoli, che si presentano frantumati e destrutturano il discorso e la sintassi tradizionale. Pochi gli aggettivi e i connettivi logici, assente la punteggiatura; scarse le rime, sostituite dalle assonanze, dalle allitterazioni, dal fonosimbolismo. La tecnica più usata è il procedimento analogico, che consiste nell’accostare immagini e parole che apparentemente non hanno alcun nesso logico, ma che, in realtà, nascondono segrete corrispondenze e forti connessioni intuitive. La poesia di Ungaretti, in sostanza, punta sull’efficacia espressiva della parola e per questo viene definita <<poesia pura>>.


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