i cavalli di achille piangono patroclo parafrasi

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PARAFRASI IL PIANTO DEI CAVALLI DI ACHILLE


Dopo l’uccisione di Patroclo, secondo un uso militare ampiamente attestato dall’Iliade, si verificano una serie di scontri per il possesso del corpo e delle armi del guerriero. In tale contesto di lotta e rissa fra i due eserciti, in disparte, i cavalli di Achille, Xanto e Balìo, piangono il massacro di Patroclo.



Parafrasi vv 424-460 del Libro XVII dell’Iliade

Mentre Achei e Troiani lottavano in questo modo sul corpo di Patroclo, un fragore di armi giungeva attraverso l’aria fino alla volta di bronzo del cielo, sempre in movimento; ma i cavalli di Achille, lontani dalla mischia, piangevano, poiché avevano visto Patroclo caduto nella polvere al di sotto di Ettore, il massacratore, anche se Automèdonte, il forte figlio di Dioreo, li accarezzava di continuo, toccandoli con rapidi e leggeri colpi di frusta, e continuava a parlare con loro, sia con dolci parole che con minacce. Ma essi non volevano andare né indietro, verso il largo Ellesponto e le navi, né in guerra in mezzo agli Achei; come resta immobile una lapide, piantata sulla tomba di un defunto, uomo o donna che sia, così restavano immobili, e con loro il bellissimo carro, chinando le teste fino a terra; e calde lacrime cadevano loro giù dalle palpebre e scorrevano in terra; piangevano, nel rimpianto del loro auriga; e la folta criniera si sporcava scendendo dal collare, spandendosi di qua e di là dal giogo del carro. Vedendoli piangere, il Cronide ne ebbe pietà e, scuotendo la testa, parlò al suo cuore: «Ah! infelici, perché vi abbiamo donato al re Peleo, a un mortale, voi che non siete soggetti né alla vecchiaia né alla morte? Forse per farvi provare dolore fra gli uomini infelici?

No, fra tutto ciò che respira e cammina sulla terra, non esiste nulla che sia più degno di pianto dell’uomo. Ma Ettore, figlio di Priamo, non passerà né sopra di voi né sopra il bellissimo carro; non lo permetto. Non è sufficiente che sia in possesso delle armi e si dia vanto di quelle? A voi darò foga e ardore, nei ginocchi e nel cuore, affinché portiate in salvo dalla battaglia anche Automèdonte, trasportandolo fino alle navi; perché io darò ancora gloria ai Troiani: che uccidano fino a che raggiungeranno le navi dai buoni scalmi, e il sole s’immergerà e scenderà la notte sacra». Detto così, ispirò foga e ardore nei cavalli: essi, scuotendo a terra la polvere dalla criniera, portarono velocemente l’agile carro fra i Troiani e gli Achei; ritto sul carro, Automèdonte lottava, straziato per il compagno, gettandosi insieme ai cavalli come un avvoltoio tra le oche.

 

PARAFRASI IL PIANTO DEI CAVALLI DI ACHILLE

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