HOMO ERECTUS

HOMO ERECTUS

E’ presente in Africa orientale, medio oriente e Asia (fu il primo a compiere lunghe migrazioni) tra 1,7 milioni di anni fa e 300mila anni fa ed è strettamente imparentato con l’homo habilis; il primo esemplare di erectus era stato rinvenuto a Giava nel 1891 dall’olandese Eugene Dubois, che lo aveva battezzato pithecanthropus (“uomo scimmia”). Nelle numerose testimonianze rinvenute sono evidenziate alcune differenze che fanno distinguere nell’Homo erectus almeno 6 o 7 sottospecie.Fisicamente aveva un’arcata sovraorbitale prolungata, mascella sporgente, grandi molari (eraAncora assente il mento), alto quasi 1,70 m, cranio basso e allungato,aveva capacità cranica di 1300 cm3.  Dalla forma del femore, lungo e simile a quello dell’uomo moderno, si deduce che l’Homo erectus avesse un’andatura eretta, molto simile a quella dell’uomo attuale.Circa 500 mila anni fa l’Homo erectus cominciò ad utilizzare il fuoco per uso domestico e per difesa, fissando una tappa fondamentale nell’evoluzione  della specie umana.Nell’isola di Giava, inoltre, l’Homo erectus ha lasciato tracce inequivocabili di cannibalismo praticato non solo per nutrirsi (cadaveri o nemici uccisi), ma per impossessarsi delle facoltà del morto: i resti ritrovati a Ngangong, infatti, sono quelli di crani senza altre parti del corpo e con il foro occipitale allargato, segno evidente del fatto che si trattava di nemici di cui, probabilmente, mangiavano il cervello, ponendo le basi di riti magici e religiosi, mentre, se avessero voluto semplicemente nutrirsi, si sarebbero limitati semplicemente a fracassare i crani.L’Homo erectus diede vita tra l’altro alla cosiddetta cultura abbevilliana, il cui nome deriva da Abbeville, città della Francia meridionale presso cui sono state trovate per la prima volta testimonianze abbondanti di questo momento della preistoria dell’uomo. E’ detta anche amigdaliana, essendo caratterizzata dalla lavorazione di selci in forma di amigdala, cioè di mandorla. In Italia la presenza dell’Homo erectus è testimoniata dal sito di Isernia La Pineta, in Molise, scoperto nel 1978 e risalente a circa 700.000 anni fa.