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Il 24 Ottobre 1936 nacque l’Asse Roma-Berlino in cui le due potenze, Italia e Germania, si impegnavano nella lotta contro il bolscevismo e a sostegno dei militari spagnoli ribellatisi al governo democratico.
Da quel momento, i rapporti tra le due potenze si fecero sempre più stretti.
Nel Settembre 1937 Mussolini fu accolto trionfalmente in Germania e restò profondamente impressionato dalle cerimonie naziste, curate nella regia da Joseph Goebbels.
Nel Maggio 1938 Hitler ricambiò la visita.
Quello che fu definito da tutti “lo storico incontro” fu un grande spettacolo festoso e solenne: l’intento era di celebrare l’Asse Roma-Berlino e la nuova immagine dell’Italia di Mussolini erede, nella retorica fascista, delle glorie della Roma imperiale.
Il Patto d’Acciaio
Voluto da Mussolini a significare “l’eterna solidarietà”del fascismo verso il nazismo, il Patto d’Acciaio venne firmato a Berlino il 22 maggio 1939 per la durata di 10 anni. Il trattato di alleanza era composto di sette articoli e sanciva, tra l’altro, la rinuncia della Germania a Sud Tirolo.
In più stabiliva che, qualora una delle due potenze si trovasse impegnata in “complicazioni belliche”, l’altra doveva “porsi immediatamente come alleato al suo fianco e sostenerla con tutte le sue forze militari, per terra, per mare e per aria”. Le due parti contraenti si obbligavano, “nel caso d’una guerra condotta insieme, a non concludere armistizio o pace se non di pieno accordo tra loro”.