Helene Louise d’Orlénas

Helene Louise d’Orlénas

Helene Louise d’Orlénas


Era la terza degli otto figli del Principe Filippo, Conte di Parigi e di Maria Isabella d’Orléans. Elena era sorella tra gli altri di Amelia, Regina di Portogallo, Isabella d’Orléans, Duchessa di Guisa e di Ferdinando, duca di Montpensier. Suo padre era nipote di Luigi Filippo di Francia, ed era stato erede dal 1842 al 1848. I genitori di Elena speravano che ella avrebbe sposato un erede al trono. I suoi fratelli avevano fatto buoni matrimoni: compreso Amelia, Regina di Portogallo, Isabella d’Orléans, Duchessa di Guisa. Ci furono voci rampante di vari corteggiatori che portano al suo eventuale matrimonio nel 1895.

I suoi pretendenti furono senza dubbio incoraggiati dal fatto che Elena era considerata una grande bellezza per quei giorni. Una fonte contemporanea ha dichiarato che era “la personificazione della salute e della bellezza femminile, che si distingue come un atleta grazioso e affascinante linguista”. Elena era innamorata del Principe Alberto Vittorio, duca di Clarence e Avondale (figlio maggiore del futuro Edoardo VII, e nipote dell’allora regnante monarca la Regina Vittoria), ma furono costretti a porre fine alla loro relazione a causa della disapprovazione di varie parti coinvolte. In un primo momento la regina Vittoria si oppose a qualsiasi fidanzamento perché Elena era cattolica. Vittoria scrisse a suo nipote suggerendo, come una valida alternativa, un’altra dei suoi nipoti, la Principessa Margherita di Prussia, ma nulla ne fece il suo suggerimento. Una volta che la coppia le confessò il proprio amore, la regina cedette e appoggiò il matrimonio. Elena offrì di convertirsi e Alberto Vittorio offrì di rinunciare ai suoi diritti di successione per sposarla. Sua madre la Principessa di Galles simpatizzava per la loro difficile situazione e approvò il loro rapporto. Per la delusione della coppia, il padre di Elena rifiutò di dare il suo consenso al matrimonio. Egli fu irremovibile che non poteva convertire. Elena si recò personalmente per intercedere presso Papa Leone XIII, ma questi confermò il verdetto di suo padre e l’affare fu chiuso.

Alberto Vittorio in seguito si fidanzò con la Principessa Mary di Teck, ma morì prima che il matrimonio potesse aver luogo. Successivamente fu lo zar Alessandro III di Russia ad interessarsi di Elena come possibile moglie per suo figlio Nicola, ma quest’ultimo era già innamorato di Alice d’Assia e del Reno e rifiutò. Vi erano grandi speranze che Elena avrebbe sposato il figlio ed erede di Umberto I di Italia, il principe di Napoli. Alcuni anni prima del suo matrimonio con il Duca d’Aosta, Elena si recò a Napoli con la speranza di attirare l’attenzione del re e regina. Nessuna corrispondenza si è verificato comunque, e Umberto si fidanzò con la principessa Elena del Montenegro nel 1896. Il 25 giugno 1895 Elena sposò Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta. Ebbe due figli:

Amedeo di Savoia, terzo duca d’Aosta

Aimone di Savoia, quarto duca d’Aosta

Durante la prima guerra mondiale fu ispettrice generale delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, ricevette una medaglia d’argento al valor militare, tre croci al merito di guerra ed il suo operato ispirò a Gabriele d’Annunzio la sesta delle Canzoni d’Oltremare (“La canzone di Elena di Francia”): “…E quegli ch’ebbe stritolato il mento/dalla mitraglia e rotta la ganascia,/e su la branda sta sanguinolento/e taciturno, e i neri grumi biascia,/anch’egli ha l’indicibile sorriso/all’orlo della benda che lo fascia,/quando un pio viso di sorella, un viso/d’oro si china verso la sua guancia,/un viso d’oro come il Fiordaliso./Sii benedetta, o Elena di Francia,/nel mar nostro che vide San Luigi/armato della croce e della lancia”. Successivamente, Elena fondò l’Opera Nazionale di Assistenza all’Italia Redenta e viaggiò a lungo in Africa, Asia, ed Australia. Dai suoi viaggi intorno al mondo trasse l’ispirazione per molti libri: “Viaggi in Africa”, “Verso il sole che si leva”, “Vita errante”, “Attraverso il Sahara”. Soggiornò a lungo col marito nella Reggia di Capodimonte a Napoli, influendo notevolmente sulla vita intellettuale della città partenopea. Rimasta vedova, visse ritirata sempre a Capodimonte. Morì a Castellammare di Stabia nel 1951. È sepolta nella Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio di Napoli insieme alla nuora Anna d’Orléans, moglie del suo figliolo primogenito, Amedeo. Il suo funerale, tanta fu la partecipazione dei napoletani, si trasformò in un trionfo di popolo.

Il cognato Luigi Amedeo di Savoia-Aosta battezzò in suo onore una delle cime delle Grandes Jorasses, salita nel 1898.

La città di Napoli ha intitolato alla principessa l’Asilo infantile “Elena d’Aosta” e l’ospedale “Elena d’Aosta”.

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